Quattordicesima da restituire: disagi inaccettabili per i pensionati

l’Inps ha inviato a migliaia di pensionati una lettera con la quale si richiedono somme, indebitamente erogate, relative all’anno 2009. I pensionati interessati sono coloro che hanno diritto alla somma aggiuntiva, chiamata anche “quattordicesima”…

Il sindacato dei pensionati Spi-Cgil di Imola informa che in questi giorni l’Inps ha inviato a migliaia di pensionati una lettera con la quale si richiedono somme, indebitamente erogate, relative all’anno 2009. La restituzione è richiesta a partire dal prossimo 1° novembre e in somme scaglionate fino ad un massimo di 12 mesi.

Il provvedimento intrapreso dall’Inps, dopo verifica, riguarda anche i pensionati Inpdap. I soggetti interessati sono coloro che hanno diritto alla somma aggiuntiva, chiamata anche “quattordicesima”, conquistata nel 2007 con un accordo tra il sindacato pensionati a livello nazionale e l’allora Governo Prodi. E’ erogata nel mese di luglio, a chi ha un reddito personale che non superi una volta e mezza il trattamento minimo di pensione nell’anno di riferimento (8.926,32 euro per il 2009). La “quattordicesima” spetta a donne e uomini che abbiano compiuto il 64° anno di età ed è calcolata in funzione dell’anzianità contributiva e al reddito personale del pensionato.

Lo Spi Cgil, pertanto, invita i pensionati interessati dal provvedimento di recupero a presentarsi urgentemente con i documenti ricevuti dall’Inps, nelle sedi Cgil dislocate in tutto il territorio, per verificare concretamente se quanto richiesto è dovuto. Inoltre lo Spi ritiene opportuno che, qualora il pensionato sia nella condizione di dover restituire le cifre non dovute, vada comunque considerato il suo stato economico attuale, che probabilmente è peggiore rispetto a quello del 2009.

Pertanto, il sindacato pensionati ritiene inaccettabile che l’Inps, a fronte di tutta la strumentazione tecnologica a disposizione, effettui delle verifiche con anni di ritardo, creando comprensibili e gravi disagi ai pensionati. Infine, considera non più rinviabile nel tempo l’apertura di un confronto nel merito con l’Inps, visti anche i nuovi poteri assegnatogli dalla recente riforma pensionistica, affinché non si ripeta questo deprecabile episodio.