Ascoltare e fare, Cgil pronta alla sfida

La delegazione della Cgil Imola al congresso nazionale

Quello della Cgil nazionale è stato un congresso caratterizzato da un’alta carica emotiva e militanza per tutti i partecipanti, oltre duemila, anche per la delegazione della Camera del lavoro di Imola.

Molteplici i temi al centro della discussione: il valore e la qualità del lavoro, la persona nella sua globalità, la lotta alla precarietà e all’evasione, il fisco e la previdenza, la sanità e l’istruzione, l’ambiente.

Siamo nella situazione in cui chi per vivere ha bisogno di lavorare non è mai stato così debole, a causa della frantumazione dei diritti, della divisione del mondo del lavoro, con la ricchezza concentrata nelle mani di pochi.

I numerosi interventi degli ospiti, tra cui i rappresentanti dei partiti di opposizione, hanno arricchito la discussione e il confronto sui principali nodi del dibattito politico e sociale, in un momento in cui c’è una crisi di rappresentanza tra cittadini e politica. L’appello lanciato da Landini è stato chiaro: vogliamo tornare a dare voce al mondo del lavoro con mirate riforme strutturali? I temi sono molti: salari poveri, precarietà, un sistema fiscale che non regge, un’evasione enorme, una politica industriale da rimettere in piedi.

Rilevanti sono stati anche gli interventi dei segretari di Cisl e Uil, che si sono detti concordi, ricomponendo così la recente frattura con la Cisl, ad avviare una mobilitazione unitaria nazionale che non escluda nessuno strumento di rivendicazione, partendo da una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori, fino ad arrivare allo sciopero se necessario. Solo utilizzando quella leva fiscale che oggi schiaccia a terra lavoratori e lavoratrici dipendenti, pensionate e pensionati, su cui grava il 94% dell’Irpef, in un Paese che ha 100 miliardi di euro di evasione e nel quale le rendite di varia natura hanno una tassazione inferiore a quella di lavoro e pensioni, si potrà permettere la crescita dei salari, recuperare risorse da investire nella sanità, nella scuola, in politiche industriali e produttive che diano nuova spinta all’occupazione.

Le distanze con il governo sono profonde, ma la presidente Meloni è stata invitata a parlare perché, come ha sottolineato Landini, “se vuoi essere ascoltato, devi saper ascoltare”. L’intervento della premier non ha fatto altro che confermare le visioni alternative che abbiamo, praticamente su tutto. La Cgil è pronta a contrastare le azioni di questo governo e a difendere i valori in cui crede: dall’antifascismo alla lotta alle disuguaglianze, dall’emancipazione e autodeterminazione delle donne al dovere di accoglienza dei migranti.

Tante sfide, tanti nodi da affrontare. La Cgil deve saper ascoltare, stare in mezzo alle persone, fare rumore e agire per proporre nuovi e rivoluzionari modelli sociali, industriali e organizzativi. Dobbiamo essere uniti, costruire relazioni e coinvolgere i giovani, mai così precari e mai così sfruttati. Dobbiamo unire le persone e sostenere un’azione collettiva. Usiamo la nostra forza per dare le risposte che ci chiedono.

Landini, riconfermato segretario generale della Cgil con il 94,2% dei voti, ha ricordato ai delegati e alle delegate, citando Di Vittorio, che il sindacato è nato proprio per non lasciare sole le persone, per farle diventare protagoniste di una lotta per la loro emancipazione e liberazione da una condizione di sfruttamento e di emarginazione. Noi ci siamo, tutti i giorni nelle nostre sedi, sul territorio e nei luoghi di lavoro, grazie ai nostri delegati e delegate, che con la contrattazione e la lotta difendono diritti e conquistano tutele.

Mirella Collina
segretaria Cgil Imola