Tanto interesse merita un chiarimento

In risposta alle dichiarazioni dei segretari imolesi di Cisl e Uil Pubblico impiego in merito alle adesioni allo sciopero generale della Cgil, la Funzione Pubblica Cgil desidera fare alcune considerazioni…

In risposta alle dichiarazioni dei segretari imolesi di Cisl e Uil Pubblico impiego in merito alle adesioni allo sciopero generale della Cgil, la Funzione Pubblica Cgil desidera fare alcune considerazioni.

Non si perdono tempo ed energie ad occuparsi di ciò che non si ritiene importante o si considera demenziale, a meno che non si abbia del tempo da perdere, cosa che auspichiamo non avvenga dal momento che il tempo dei sindacalisti è finanziato dai lavoratori.

Da quanto da loro commentato deduciamo molto interesse per lo sciopero della Cgil, questo ci lusinga e merita un chiarimento.

Per quanto riguarda la partecipazione, proprio perché si riteneva lo spazio della galleria troppo piccolo per ospitare le persone che avrebbero partecipato, si era previsto di poter seguire la manifestazione anche all’esterno della galleria. Inoltre erano stati allestiti tre presidi in altri punti del centro storico. Riteniamo utile fornire anche queste informazioni perché spesso i dettagli fanno la differenza. Ricordiamo inoltre che il 31 agosto la Fp Cgil ha svolto un’assemblea per tutto il pubblico impiego in preparazione allo sciopero che ha visto la partecipazione di oltre 200 persone, più della metà di quelle dichiarate dai segretari di categoria di Cisl e Uil per lo sciopero.

Immaginiamo che quest’ultimi fossero in piazza con noi per verificare quanti dei loro iscritti erano presenti alla manifestazione. Se sono così sicuri che non ve ne fossero, possono dormire sonni tranquilli!

Stupisce tanto interesse per uno sciopero che si ritiene “non condivisibile nelle motivazioni” ed è difficile fare confronti con manifestazioni analoghe delle suddette sigle sindacali perchè da tempo non vengono organizzate.

Passando alle ragioni dello sciopero, i tagli ai finanziamenti ai Comuni, alle Regioni e al Servizio sanitario nazionale comporteranno una riduzione dei servizi oppure l’introduzione di maggiori tasse comunali e regionali o l’applicazione di tariffe più alte.

Il blocco del turn over nel pubblico impiego (non sostituire le uscite) significa mettere in crisi il sistema sanitario (ad Imola in sanità abbiamo circa 70 uscite all’anno) e tutto il mondo del welfare. Tradotto: obbligo di esternalizzare servizi pubblici senza avere una riduzione di costi, ma una qualità inferiore. Inoltre, la mannaia della manovra attuale prevede la mobilità forzata regionalenel caso in cui questi processi possano produrre esuberi. Ci chiediamo se lo smantellamento del diritto alla salute interessa o meno queste organizzazioni sindacali che hanno accettato senza battere ciglio anche l’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile delle donne del pubblico. Troveranno ora altrettanto equo che anche le donne del privato abbiano lo stesso trattamento? E’ equo anche l’innalzamento dell’età pensionabile, per uomini e donne, in base all’aspettativa di vita?

Era equo e condivisibile anche non considerare per l’età pensionistica gli anni della leva e gli anni di università già riscattati? Per fortuna le nostre proteste e quelle dei medici hanno fatto cambiare idea alla maggioranza, anche se c’era già stato un accordo, come dichiarato da Sacconi, con Cisl e Uil.

Sarebbe importante conoscere se questi sindacati trovano giusto che i dipendenti pubblici abbiano il contratto bloccato fino al 2014 e poi la sola indennità di vacanza contrattuale fino al 2017. Non passa loro per la mente che anche i dipendenti pubblici lavorano per sopravvivere?

D’altronde minimizzare l’impatto dell’art. 8 della manovra, che cancella lo Statuto dei lavoratori, vuol dire difendere le imprese e il governo, non certo i lavoratori che si troveranno ad essere licenziati con il consenso dei sindacati collaborativi.

E delle telecamere che potranno riprendere i lavoratori durante la loro attività lavorativa, in barba allo Statuto dei lavoratori, cosa ne pensano i miei colleghi sindacalisti?

Che dire ora dell’ultima novità del maxi emendamento, che prevede l’innalzamento dell’IVA che si scaricherà ancora una volta sui lavoratori?

Come FP CGIL saremo sempre in prima linea per difendere i diritti del lavoro, contro lo smantellamento del servizio pubblico, contro una manovra ingiusta e depressiva, che colpisce sempre i soliti noti, lavoratori pubblici e privati, pensionati. Non ci piegheremo di fronte all’arroganza e all’ingiustizia di questo Governo. Come FP Cgil di Imola continueremo nei prossimi giorni la nostra campagna informativa ai cittadini, con presidi e banchetti nei giorni di mercato. Invito i dipendenti pubblici, iscritti e non, a sostenerci in questa campagna, dedicandoci qualche ora del loro tempo libero.

 FP CGIL IMOLA

Mirella Collina