Sciopero nazionale dei servizi pubblici, 9 dicembre presidio davanti all’ospedale nuovo di Imola

Siamo arrivati allo sciopero perché la pubblica amministrazione per funzionare ha la necessità di risorse: assunzioni, lotta al precariato, garanzia di lavoro in sicurezza e rinnovo dei contratti nazionali.

Rinnoviamo la Pubblica Amministrazione

Le lavoratrici e i lavoratori impegnati nei servizi pubblici in tutto il territorio nazionale hanno fatto funzionare le amministrazioni, anche quando i governi hanno tagliato le risorse e privatizzato i servizi ed ora, anche in smart working o in presenza sono sempre a disposizione dei cittadini: in sanità, nei servizi educativi, nell’assistenza, rischiando in prima persona – come ci dicono i numeri delle lavoratrici e dei lavoratori contagiati dal virus – per garantire diritti imprescindibili alla collettività.

Siamo arrivati allo sciopero perché la pubblica amministrazione per funzionare ha la necessità di risorse: assunzioni, lotta al precariato, garanzia di lavoro in sicurezza e rinnovo dei contratti nazionali.

E’ necessario un piano straordinario di assunzioni – stimabile in almeno 500.000 unità – che possa garantire lo svolgimento dei servizi, che permetta di affrontare le emergenze, che permetta di erogare servizi di qualità in quanto i nostri referenti sono in particolare le persone.

Nella pubblica amministrazione sono presenti circa 170.000 precari: una situazione che deve trovare una soluzione positiva per garantire occupazione stabile in quanto la presenza di quelle lavoratrici e lavoratori è strettamente funzionale all’erogazione dei servizi.

Lavorare in sicurezza: vuol dire disporre di tutti i dispositivi di protezione individuali ma vuol dire anche avere orari e turni di lavoro sopportabili e non potere sapere se e quando terminerà la propria giornata lavorativa per gestire tutte le emergenze che questa pandemia sta provocando giorno per giorno nell’ambito sanitario, socio sanitario e dell’assistenza alle persone.

Rinnovo dei contratti pubblici: i contratti di lavoro sono scaduti da tempo e le risorse previste in legge di stabilità non sono assolutamente sufficienti a garantire un rinnovo contrattuale in linea con le richieste delle altre categorie produttive.

Non esiste un momento migliore o peggiore per proclamare uno sciopero: la piattaforma che è alla base dello sciopero punta a valorizzare il lavoro e i servizi della pubblica amministrazione, l’unica che garantisca i diritti di cittadinanza.

Mercoledì 9 dicembre alle ore 12, nel piazzale antistante l’ingresso dell’ospedale di Imola Santa Maria della Scaletta, è organizzato un presidio di lavoratrici e lavoratori, nel rispetto delle regole per il contenimento della pandemia.