Mobilitazione per Regeni e Zaki sabato 19 dicembre, iniziativa del Comitato Pace e Diritti anche a Imola

Verità e giustizia per Giulio Regeni, libertà e giustizia per Patrick Zaki e stop a tutte le forniture militari, in corso o in previsione, per l’Egitto. Queste le richieste al centro della mobilitazione promossa dalla Rete Pace e Disarmo per sabato 19 dicembre, a cui ha aderito anche il Comitato Pace e Diritti del circondario imolese.

Dalle ore 11 alle ore 12 si terranno in tutta Italia, davanti ai municipi di molte città, manifestazioni e presidi, nel rispetto di tutte le regole per la limitazione della diffusione del contagio da Covid-19.


A Imola, alle ore 11,
alcuni rappresentanti delle associazioni che fanno parte del Comitato Pace e Diritti si troveranno davanti al municipio per leggere l’appello (che trovate in allegato). Hanno confermato la loro presenza e condivisione dell’iniziativa il presidente del Circondario imolese, Matteo Montanari, e in rappresentanza del Comune di Imola, l’assessore alla Legalità e Cultura, Giacomo Gambi.

I risultati dell’inchiesta della procura di Roma che confermano le responsabilità degli apparati della sicurezza egiziana nel rapimento e tortura di Giulio Regeni, e le denunce delle organizzazioni umanitarie sugli oltre 1000, tra attivisti, dissidenti e oppositori politici morti nelle carceri egiziane senza un regolare processo, con più di 60000 prigionieri politici, non ci possono lasciare indifferenti e in silenzio.

Per questo riteniamo sia un nostro dovere riaffermare il valore assoluto ed inalienabile dei diritti umani fondamentali che non si possono negoziare o condizionare ad altri interessi, e che sono alla base della nostra democrazia e stato di diritto.

Chiediamo verità, giustizia, libertà ma anche la sospensione della vendita di armi all’Egitto, per questioni di coerenza e di rispetto della Legge 185/90 che proibisce la vendita di armi ai paesi che violano i diritti umani. Come pure il richiamo per consultazioni dell’Ambasciatore italiano, come richiesto dalla famiglia Regeni, ci sembra essere una decisione opportuna e ben motivata.