La Cgil non è fuori dal tempo: l’articolo 18 è una norma di civiltà

“L’articolo 18 è una norma di civiltà – afferma Elisabetta Marchetti, Segretaria generale Cgil Imola – Essa non vieta i licenziamenti, ma difende dai licenziamenti ingiustificati. In questa differenza c’è la difesa contro la prepotenza. Si è fuori dal tempo se si difende il diritto di non essere licenziati per qualsiasi motivo?…

In riferimento alle dichiarazioni rilascite alla stampa dal presidente di Legacoop Imola, Sergio Prati, secondo il quale “l’articolo 18 non è un tabù” e chi si oppone alla sua revisione considerato “fuori dal tempo”, la Cgil replica così:

“Concordo con il Presidente della Legacoop Sergio Prati che l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori non è un tabù. Infatti è una norma di civiltà – afferma Elisabetta Marchetti, Segretaria generale della Camera del lavoro imolese -. Essa non vieta i licenziamenti, ma difende dai licenziamenti ingiustificati. In questa differenza c’è la difesa contro la prepotenza. Si è fuori dal tempo se si difende il diritto di non essere licenziati per qualsiasi motivo? Credo che si sia fuori dal tempo se si pensa che per creare lavoro oggi occorra liberalizzare i licenziamenti, quando ogni giorno per ragioni legate a crisi aziendali la facoltà di licenziare è ampiamente praticata. C’è una netta differenza tra discutere del lavoro che cambia e mettere in discussione la sfera dei diritti su cui si basa uno Stato di diritto degno di questo nome. Dopo lo Statuto dei lavoratori consideriamo fuori dal tempo anche chi difende la Costituzione? Oppure è modernità cancellare i contratti nazionali di lavoro e scegliersi i sindacati in azienda come alcuni manager dal maglioncino blu sostengono?Al contrario riterrei di grande modernità, anche nel nostro territorio, confrontarsi su come diminuire la precarietà e costruire uno sviluppo sostenibile che possa difendere e dare un futuro dignitoso a tante persone: giovani, ma anche ultracinquantenni a cui hanno innalzato l’età pensionabile, ma sono considerati troppo vecchi per poter continuare a lavorare. Proprio nei momenti difficili, se si vuole essere coerenti con i valori cooperativi, bisognerebbe con ogni mezzo difendere e ampliare le tutele e non cancellarle”.