“Piazza per il lavoro”, a ottobre manifestazione nazionale Cgil

Il lavoro deve tornare al centro dell’attenzione e la politica non può più rimandare decisioni di politica economica per rilanciare un Paese che appare fermo. Per questo la CGIL lancia l’idea di una ‘Piazza per il Lavoro’, una grande manifestazione nazionale da tenersi all’inizio del mese prossimo…

Lavoro_manifestazioneIl lavoro deve tornare al centro dell’attenzione e la politica non può più rimandare decisioni di politica economica per rilanciare un Paese che appare fermo. Per questo la CGIL lancia l’idea di una ‘Piazza per il Lavoro’, una grande manifestazione nazionale da tenersi all’inizio del mese prossimo, un appuntamento che dovrà cercare il coinvolgimento di tutto il sindacato confederale. Lo ha annunciato ieri il segretario generale della CGIL, Susanna Camusso partecipando alla prima trasmissione di debutto di Giovanni Floris su La7, “Diciannovequaranta”.

Le riforme vanno fatte, ma non contro i lavoratori e la CGIL è disposta a discutere una modifica dello Statuto dei lavoratori, ma per renderlo più inclusivo, non per ridimensionare i diritti esistenti, conquistati con anni di lotte.  Una manifestazione “per fare conoscere al paese le condizioni e le politiche necessarie” al mercato del lavoro. Le riforme si devono fare, ha spiegato il segretario generale, “a partire da quella della pubblica amministrazione, ma non contro il lavoro bensì’ contro i poteri che bloccano il cambiamento e la ripresa. “Siamo di nuovo ai tagli lineari e non a politiche attive per creare lavoro” ha lamentato il Segretario Generale della CGIL.

“Superficialmente può apparire estremamente innovativo dire che bisogna cambiare tutto – ha spiegato la leader della CGIL – ma poi bisogna vedere quale è il livello di equità e di giustizia che si è realmente determinato”. E’ ormai chiaro che nel dibattito di oggi “chi non riesce a fare le cose cerca un colpevole e ora il colpevole è diventato il lavoro che non permette al mondo di evolversi”. Secondo Camusso, se si vogliono fare cambiamenti straordinari bisogna “avere il coraggio di rompere i poteri e non prendersela con il lavoro”. Infine il leader CGIL ha lanciato una frecciata contro chi vagheggia l’applicazione del modello tedesco del lavoro in Italia. “La copiature di modelli di altri – ha detto – è solo provincialismo. La crisi sta nella mancanza di un progetto per il Paese”.

Anche la FIOM CGIL annuncia una sua manifestazione nazionale con uno sciopero di otto ore, ma non è escluso che tutte le iniziative possano convergere. Sarà il prossimo direttivo della CGIL a decidere. La CGIL si mobilita oltre che sul lavoro anche sui problemi del fisco e delle pensioni, come ha spiegato ieri a Radio Articolo 1 il segretario confederale Nino Baseotto.