Isee, il Caaf-Cgil non è responsabile dei disagi per i cittadini

Nonostante il notevole sforzo sia economico che organizzativo, si è venuta a creare una lunga lista di attesa a causa delle nuove procedure, in vigore dall’1 gennaio, che hanno triplicato i tempi di compilazione…

Teorema ImolaSono ormai diverse settimane che Teorema Imola, il Centro di assistenza fiscale della Cgil, sta faticosamente provando a dare risposte alle decine di cittadini che cercano di predisporre il proprio Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, necessario a coloro che hanno dei redditi contenuti per poter accedere a prestazioni e servizi gratuiti o agevolati.

Nonostante il notevole sforzo sia economico che organizzativo, si è venuta a creare una lunga lista di attesa a causa delle nuove procedure, in vigore dall’1 gennaio, che hanno triplicato i tempi di compilazione. Con il vecchio Isee si prendeva appuntamento, preoccupandosi di avere i documenti necessari, e in quindici minuti si usciva dal Caaf con il modulo pronto da portare all’ente che lo aveva richiesto (Uffici scuola, Asp, Comuni, eccetera.).

Ora invece il cittadino tramite il Caaf può indicare solo alcuni dei dati in suo possesso, dati spesso nuovi rispetto alla precedente Isee (tra cui ad esempio redditi esenti, i contributi ottenuti presentando la vecchia Isee, i trattamenti indennitari e assistenziali, gli assegni di mantenimento per i figli…), mentre le altre informazioni vengono inseriti DIRETTAMENTE dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate. Questo ha prodotto un appesantimento nei passaggi e nelle procedure che l’Inps deve svolgere, prolungando i tempi di attesa per ricevere le attestazioni Isee, che devono essere riconsegnate al cittadino, in un momento successivo.

Ora poi, i cittadini che vedono indicati nella propria Isee redditi da loro NON DICHIARATI, faticano anche ad ottenere risposte dagli Enti che li hanno inseriti (INPS, Agenzia Entrate), unici soggetti che ne possono confermare la correttezza in quanto il Caaf non è in possesso di tali informazioni.

“Il Governo ha complicato le procedure, seppur con l’obiettivo condivisibile di perseguire una maggiore equità nell’accesso dei servizi – sostengono Paolo Stefani, segretario generale della Cgil di Imola, e Simona Bartolucci, responsabile del Caaf Cgil Teorema Imola -, ma il risultato è che le persone devono tornare al Caaf mediamente tre volte e alla fine i più penalizzati sono le persone anziane e i nuclei familiari che invece su certi servizi fanno molto affidamento. Se non verranno presi provvedimenti molte persone non potranno più usufruire di molti servizi pubblici dei quali invece avrebbero diritto. Per questo la Cgil, che si sta adoperando per limitare il più possibile i disagi, chiede a tutti i soggetti coinvolti, in primis i Comuni e l’Asp, una proroga dei termini di presentazione dell’Isee in scadenza a breve termine. Ancora una volta le scelte del Governo si scaricano su altri, in questo caso sui Caaf che si trovano a non riuscire a far fronte alla mole di richieste da parte dei cittadini, i quali chiedono invece risposte immediate, come avveniva in passato, e non trovandole imputano proprio ai Caaf la responsabilità”.