«In piazza per il lavoro, diritti e giustizia sociale»: sabato 9 febbraio manifestazione nazionale unitaria a Roma

Landini: «Per ripartire dobbiamo rimettere al centro il lavoro e la persona. La manovra del governo è sbagliata, non fa nulla per i lavoratori – ha dichiarato Landini nel suo primo intervento da segretario generale -. Il nodo non è solo creare lavoro, ma creare occupazione di qualità e con diritti. Si sta facendo passare l’idea che devi accettare qualsiasi concezione del lavoro, anche senza diritti e sfruttato. Bisogna invece stabilire un vincolo: a ogni punto della filiera produttiva le persone devono avere contratti e diritti»…

«Sarà una grande manifestazione, perché c’è una grande voglia di cambiamento. E sarà l’occasione per chiedere al governo che si apra una vera trattativa con il sindacato, per arrivare ad un cambiamento vero». Così il nuovo segretario generale della Cgil Maurizio Landini, eletto con il 92,7% dei consensi, presenta la mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil indetta per sabato 9 febbraio a Roma.

«Per ripartire dobbiamo rimettere al centro il lavoro e la persona. La manovra del governo è sbagliata, non fa nulla per i lavoratori – ha dichiarato Landini nel suo primo intervento da segretario generale -. Il nodo non è solo creare lavoro, ma creare occupazione di qualità e con diritti. Si sta facendo passare l’idea che devi accettare qualsiasi concezione del lavoro, anche senza diritti e sfruttato. Bisogna invece stabilire un vincolo: a ogni punto della filiera produttiva le persone devono avere contratti e diritti».

Il lavoro si crea solo se si fanno ripartire gli investimenti pubblici e privati, se si ha un’idea di paese e di politica industriale. Temi di cui il governo dovrebbe discutere col sindacato, ma non lo fa, nonostante Cgil, Cisl e Uil rappresentino 12 milioni di persone. «Questa incapacità di avere un progetto è evidente in un esempio attuale – sostiene Landini -. Dai gli incentivi per comprare le auto elettriche, ma nel nostro paese se ne producono pochissime e non ti poni il problema di come far evolvere la politica industriale in quella direzione».

Un altro nodo importante per lo sviluppo è quello della manutenzione del territorio, non solo le infrastrutture fisiche, ma anche quelle immateriali come le infrastrutture sociali, gli asili nido, le scuole, la tutela delle persone che stanno peggio, a partire dagli anziani e dalla non autosufficienza.

Per quanto riguarda il decreto dignità, la Cgil critica il provvedimento perché, sottolinea Landini, «non c’era da inventarsi niente, bastava alzare la soglia dei 6.000 euro del Rei e ampliare gli ammortizzatori sociali per tutti, senza dover pensare a uno strumento pasticciato come il reddito di cittadinanza: è chiaro a tutti che oggi si può essere poveri anche quando si lavora, penso a chi fa il part-time obbligatorio e che, se lavora 20 ore a settimane, è sicuramente povero».

In un paese in cui ci sono 120 miliardi di evasione e 50 miliardi di costi dovuti alla corruzione, dovrebbe essere chiaro a tutti dove si vanno a prendere i soldi. «Tutto il contrario della mistificazione della flat tax, perché se tutti paghiamo il 15% di tasse a prescindere dalla nostra proprietà e dal nostro reddito, stiamo facendo parti uguali tra disuguali e dunque creiamo ulteriori diseguaglianze – spiega Landini – mentre un vero sistema fiscale che risponda al criterio della progressività contenuto nella Costituzione rappresenta oggi una grande battaglia di civiltà che, inoltre, permette di recuperare quelle risorse che servono per creare lavoro e rendere più giusto il nostro paese. Questa è davvero una priorità, e invece quelli al governo sono stati bravi: sono riusciti a farci credere che siamo invasi dagli stranieri e che questo sarebbe il problema. Ma se si va ad approfondire, si vede che nell’ultimo anno sono di più i giovani italiani che sono dovuti andare a lavorare all’estero degli stranieri che sono arrivati nel nostro paese. Dobbiamo invece tornare a pensare che le persone vengono prima di ogni distinzione e l’unica vera differenza è tra chi è sfruttato e chi non lo è. Bisogna smettere di usare le persone a fini elettorali».

Insomma, equità, giustizia, lavoro dignitoso, diritti, solidarietà e accoglienza, al centro della manifestazione del 9 febbraio a Roma indetta unitariamente da Cgil Cisl Uil per dare un segnale forte di dissenso al governo e proporre soluzioni alternative che rispecchiano un’idea diversa per il futuro di questo paese.

Per partecipare alla manifestazione è possibile prenotare i posti in pullman: tel. 0542/605611, im_cgil@er.cgil.it

Partenza da Imola ore 2.00 (parcheggio Bocciofila, viale Saffi), Toscanella ore 2.10 (fermata autobus via Emilia), Castel San Pietro Terme ore 2.20 (autostazione, piazza Martiri Partigiani)

Le ragioni della mobilitazione: volantino fronte e retro