Cognetex, servono atti concreti

Pedini (segretario generale Fiom Imola9: “Se non è chiara e concreta una vendita dello stabilimento il cuore dell’azienda è irrecuperabile e il solo completamento delle commesse è un accanimento terapeutico, o si cambia proprietà o si è già morti”…

fiom2_5dic13La proprietà della Sant’Andrea Novara, dopo un lungo silenzio nei confronti della “cordata imolese” Cogne Macchine Tessili, si rende disponibile ad un incontro per discutere i dettagli dell’offerta per l’acquisto del ramo d’azienda imolese e arriva dal tribunale il via libera, esclusivamente, per il completamento delle commesse già in essere con una previsione di 40-45 giorni di lavoro per un ristretto numero di lavoratori. Contemporaneamente il Commissario Giudiziale, Dott. Leonardo Marta, avvia la procedura di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti convocando le Organizzazioni sindacali e la Rsu martedì 27 maggio 2014 a Torino.

«Non c’è nessun battito ad oggi solo sospiri – afferma StefanoPedini,segretariogeneraledellaFiomdiImola -. Se non è chiara e concreta una vendita dello stabilimento il cuore dell’azienda è irrecuperabile e il solo completamento delle commesse è un accanimento terapeutico, o si cambia proprietà o si è già morti. Verificheremo il giorno dell’incontro tra la Sant’Andrea Novara e la Cogne Macchine Tessili. Se alla fine della prossima settimana non emergono delle novità sarà evidente l’unica certezza: il licenziamento di tutti i lavoratori il 19 settembre. Martedì – continuaPedini – saremo a Torino dal Commissario Giudiziale per spiegargli, inanzi tutto, che siamo contrari ai licenziamenti e non firmeremo nessun accordo perché esiste una soluzione alternativa con la cessione del ramo d’azienda dove oltre a garantire il mantenimento dell’attività si salvaguardia numerosi posti di lavoro ed è possibile prorogare ulteriormente la cassa integrazione straordinaria per sei mesi. Inoltre gli ricorderemo l’impegno assunto ma mai concretizzato, fatto oltre un mese e mezzo fa davanti ai lavoratori di Imola, di convocare le parti per riuscire a vendere l’azienda perché per lui era una priorità l’occupazione».