Turismo in sciopero mercoledì 15 aprile

Coinvolti gli addetti degli alberghi, dei bar e ristoranti, delle refezioni scolastiche e ospedaliere, dei self-service, delle agenzie di viaggio e dei punti di ristoro autostradali. Più di un milione di persone senza il contratto nazionale del Turismo, da due anni. Nel circondario oltre duemila gli addetti del settore…

vogliamocontrattoMercoledì 15 aprile sciopereranno gli addetti degli alberghi, dei bar e ristoranti, delle refezioni scolastiche e ospedaliere, dei self-service, delle agenzie di viaggio e dei punti di ristoro autostradali. Più di un milione di persone senza il contratto nazionale del Turismo, da due anni.

Nel circondario sono coinvolti oltre duemila addetti, di cui molti occupati nella ristorazione che vede tra le imprese colossi a livello nazionale come Camst, Autogrill e Gemos. L’impossibilità di addivenire al rinnovo è stata provocata dalla volontà di Confindustria, Fiavet, Fipe, Angem e Alleanza delle Cooperative di ridurre tutele normative e salariali addebitando i costi reali e presunti della crisi alle lavoratrici e ai lavoratori.

«Siamo di fronte a delle controparti che non hanno unità di intenti perché portavoce di esigenze diverse, se non il fine comune di lucrare sui diritti fondamentali dei lavoratori, chiedendo l’abolizione degli scatti di anzianità, dei permessi individuali ed il peggioramento del pagamento della malattia – dichiarano Morena Visani e Alessandra Loreti della Filcams-Cgil di Imola -. Ricordiamo che l’ultimo aumento percepito è stato ad aprile 2013, pari a 18,74 euro lordi per un tempo pieno 5° livello. Stiamo parlando comunque di una platea di lavoratori regolarizzati a part-time, salvo poi essere sottoposti a tanto lavoro irregolare e turnover soprattutto nei piccoli esercizi. Nell’affrontare questo rinnovo in una simile crisi strutturale della nostra economia, ci rendiamo conto che l’obiettivo è quello di sfiancare i lavoratori – continuano Visani e Loreti -. Se da un lato l’incertezza occupazionale non aiuta ad alzare la testa quando si subiscono dei soprusi, dall’altro chi pensa di avere un lavoro sicuro combatte con uno stipendio che comunque non consente di sostenere tutte le spese del vivere quotidiano. Nemmeno dal mondo cooperativo giungono segnali lontanamente positivi. Ricordiamo che le centrali cooperative non hanno mai firmato il Ccnl Turismo, pur applicandolo. Il quadro è aggravato dal Jobs Act, visto che molti lavoratori del settore sono soggetti ad appalto o concessione e d’ora in poi non avranno più alcuna garanzia occupazionale in caso di cambio d’appalto. Questo quadro vertenziale è grave – concludono Visani e Loreti -, a poco serve sapere che siamo il Bel Paese, che abbiamo tanta capacità attrattiva se non siamo in grado di trasformarla in buon lavoro stabile e qualificato. La battaglia contro l’evasione fiscale parte anche da qui: dove non ci sono rapporti di lavoro chiari e regolamentati, c’è lavoro occulto, nero».

In occasione dello sciopero unitario dei lavoratori del turismo, saranno tre le manifestazioni nazionali in programma in altrettanti luoghi simbolo: Milano, sede di Expo, Roma in cui si trovano le sedi nazionali di Confcommercio e Confindustria, e Taormina, località emblema della stagionalità. Lo sciopero del 15 aprile è stato proclamato in concomitanza con la giornata di mobilitazione internazionale <Global fast-food workers action day, che vede coinvolti tutti i lavoratori dei fast-food di Stati Uniti, Europa, Asia, Oceania, Sud America, protesteranno contro le condizioni ottocentesche di lavoro in quelle catene di montaggio 2.0 che sono le multinazionali del panino (a partire da Mc Donald’s). #Fightfor15 lo slogan che accomunerà tutte le iniziative.