Ripristinato il diritto alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi

Grazie alle iniziative di mobilitazione dei sindacati dei pensionati e dei Coordinamenti donne Spi, il ministro Fornero ha fatto marcia indietro ripristinando il diritto ad accedere alla pensione di vecchiaia con i requisiti contributivi di 15 anni previsti dalla riforma del 1992…

Grazie alle iniziative di mobilitazione dei sindacati dei pensionati e dei Coordinamenti donne Spi, il ministro Fornero ha fatto marcia indietro ripristinando il diritto ad accedere alla pensione di vecchiaia con i requisiti contributivi di 15 anni previsti dalla riforma del 1992.

«La riforma Fornero – spiega Marzia Battilani, direttrice dell’Inca Cgil di Imola – aveva portato il requisito minimo a 20 anni. Un provvedimento che penalizzava pesantemente soprattutto le donne con una vita lavorativa caratterizzata da discontinuità (ad esempio, lavoratrici domestiche o agricole) che hanno maturato diversi anni di contribuzione prima del dicembre 1992 ma che poi sono uscite dal mercato del lavoro con la prospettiva di poter usufruire della pensione di vecchiaia una colta raggiunto il necessario requisito anagrafico. Per di più le disposizioni della Fornero riguardavano anche chi aveva raggiunto il minimo contributivo con i versamenti volontari. La conseguenza era far perdere i 15 anni di contributi versati o pretendere un ulteriore versamento di contributi volontari pari a 5 anni».

Un’ingiustizia contro cui si sono immediatamente mobilitati i sindacati, anche attraverso la raccolta di firme promossa dallo Spi per rivendicare il mantenimento del diritto che finalmente è stato ripristinato. L’età per poter accedere alla pensione di vecchiaia è però rimasta quella prevista dalla riforma Fornero.

Per verificare la propria posizione previdenziale rivolgersi all’Inca-Cgil di Imola, tel. 0542/605630.