Pulizia strade, Hera taglia i servizi in appalto: 15 esuberi

I sindacati hanno convocato un’assemblea per lunedì 29 settembre, alle ore 11 davanti al Comune di Imola, per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo inconcepibile e inammissibile licenziamento collettivo…

fpIl 25 settembre le organizzazioni sindacali hanno incontrato le aziende che hanno vinto l’appalto di Hera per il servizio di pulizia strade, ovvero Astra, Formula Ambiente, Solco Talenti e Brodolini, subentrate ad Aimeri in cui erano impiegati 49 lavoratori, tra Imola e Faenza.
L’intenzione dell’Ati, formata dalle suddette aziende, è di tagliare 14-15 lavoratori, adducendo come motivazione i 400 mila euro in meno che Hera ha previsto nel capitolato d’appalto.

«A nostro avviso – sostiene Davide Baroncini della Fp-Cgil di Imola – le motivazioni addotte dall’Ati sono pretestuose, visto che i sindacati hanno dato ampia disponibilità, a fronte dell’assunzione di tutti i lavoratori, a discutere degli strumenti da mettere in atto per minimizzare il taglio subito. La nostra proposta non è stata presa in considerazione e non si è raggiunto un accordo. A questo punto, assieme agli altri sindacati, svolgeremo un’assemblea lunedì 29 settembre alle ore 11 davanti al Comune di Imola, per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo inconcepibile e inammissibile licenziamento collettivo e in quella sede decideremo iniziative di lotta da mettere in campo. Inoltre, ci adopereremo per impugnare legalmente questo provvedimento, sia individualmente sia come Cgil, perché a nostro avviso non sono state rispettate le condizioni previste dal contratto nazionale, art. 6, che prevede il passaggio di tutti i dipendenti in caso di cambio d’appalto. Vorremmo, infine, evidenziare come questo taglio di personale e di servizi inciderà sulla qualità dello spazzamento e raccolta rifiuti nelle strade della città. Una situazione che dovrebbe interessare tutti i cittadini, visto che questo servizio viene pagato profumatamente. Hera si giustifica parlando di reinternalizzazione, ma in realtà si tratta di un semplice taglio di appalto, le cui conseguenze vengono scaricate sulle spalle dei lavoratori».