Siamo sgomenti di fronte all’ennesimo, enorme, dramma che si sta consumando a Lampedusa. Il bilancio, purtroppo ancora provvisorio, parla di quasi cento vittime, tra le quali donne incinte e bambini, e 250 dispersi, a causa dell’ennesimo barcone inabissatosi di fronte alla costa dell’isola siciliana.
Quanto accaduto si aggiunge all’altra tragedia avvenuta nei giorni scorsi a Ragusa, con tredici morti.
Non possiamo rimanere impassibili. La politica, le Organizzazioni Sociali, tutto il Paese debbono reagire e rivendicare iniziative da parte delle Istituzioni che prevengano ed impediscano queste tragedie.
Italia ed Europa debbono assumere urgentissime decisioni, a partire dalla necessità di creare corridoi umanitari, per non abbandonare chi cerca condizioni di vita migliori, o è in fuga da guerre e disperazione, in mano agli scafisti.
Non basta il cordoglio e l’enorme dolore, ma bisogna avere la forza di affrontare questa gravissima emergenza con gli opportuni provvedimenti su scala nazionale ed europea. I migranti che hanno perso la vita nelle acque di Lampedusa, come le migliaia che sono sepolti nel canale di Sicilia, rappresentano un lutto che coinvolge tutti. Anche per questo va contrastato ogni spregevole tentativo di strumentalizzare questa tragedia in chiave di politica interna.
Nei prossimi giorni valuteremo le iniziative concrete da mettere in campo, come primo segno tangibile di solidarietà sono state listate a lutto le bandiere della sede CGIL.
Segreteria CGIL Imola
Imola, 3 ottobre 2013