Le priorità della Cgil: aiutare le famiglie e potenziare i servizi socio-sanitari

Avviata la discussione con i sindacati sui bilanci preventivi dei Comuni.

La discussione sui bilanci preventivi dei Comuni è stata avviata con una novità positiva per il nostro territorio e cioè, per la prima volta, lo svolgimento degli incontri al Circondario imolese con la presenza di tutti i sindaci per condividere linee generali comuni. In un momento in cui l’impoverimento delle famiglie, l’incremento delle fragilità, la crescita delle disuguaglianze e il rincaro dei costi energetici, che pesano su famiglie, imprese e sui bilanci dei comuni, rappresentano il fulcro della discussione. Una discussione che viene affrontata a livello circondariale per tenere insieme le difficoltà sociali ed economiche più evidenti nei piccoli comuni, tenendo anche in considerazione che molte attività sono associate.

Nel primo incontro del 16 febbraio abbiamo condiviso un percorso sulla base delle linee guida che abbiamo inviato come Cgil Cisl Uil e pensionati in Città Metropolitana, al Circondario Imolese e a tutti i Comuni, che interessano anche il nostro territorio: investimenti derivanti dal Pnrr e le relative difficoltà nell’attuazione dei progetti approvati; le trasformazioni ambientali e digitali; le emergenze sul piano sociale e sanitario, a partire da quella abitativa aggravata dalla mancanza di fondi nazionali del contributo per l’affitto; le politiche di accoglienza e la cittadinanza; il lavoro di qualità e la legalità, anche alla luce di importanti accordi firmati nel territorio e in Città Metropolitana; il sistema educativo e l’istruzione, con il contenimento di rette e tariffe e interventi di inclusione scolastica rivolti a studenti con bisogni educativi speciali; le politiche di genere continuando la formazione intrapresa nelle aziende; l’invarianza della pressione fiscale e in ogni caso l’utilizzo dell’ISEE come unico strumento per la ridefinizione della curva tariffaria o per restituzioni per famiglie fragili. Capitoli importanti che saranno preceduti da una ricognizione delle risorse erogate da tutti i Comuni per l’aumento esponenziale dei costi energetici, una analisi della graduatoria Asp per il contributo per l’affitto per tutti i comuni e possibili soluzioni per gli aiuti alle famiglie.

Per quanto riguarda la sanità imolese e le esternazioni del sindaco della Città metropolitana in merito alla possibile unificazione delle aziende sanitarie stiamo aspettando un incontro in Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana. Riteniamo inaccettabile che non si discuta nelle sedi opportune di un argomento così importante per tutti, cittadini e personale sanitario. Quello che vogliamo è salvaguardare la qualità della sanità pubblica, tutta e in particolare l’Ausl di Imola, investendo sul personale e sulla tecnologia, implementando la sanità territoriale e un ulteriore sviluppo della rete socio-assistenziale: Case di Comunità, Ospedali di comunità, assistenza domiciliare, telemedicina, teleassistenza, infermiere di comunità. Di questo vorremmo discutere in Città metropolitana, di come sopperire alle lunghe liste d’attesa per le visite specialistiche e come ridurre i tempi di permanenza in pronto soccorso, di come migliorare la nostra sanità in collaborazione con le altre aziende della città metropolitana come sta avvenendo oggi. Quindi una sanità di prossimità, con potere decisionale, vicino ai cittadini e non strutture gigantesche il più delle volte pensate per razionalizzare i costi e coprire buchi di bilancio. Ma di tutto ciò non non sappiamo ancora nulla.

Il nostro impegno, sul fronte della contrattazione territoriale, è quindi ora focalizzato su queste priorità: difendere e potenziare i servizi territoriali e aiutare le famiglie in difficoltà.

Mirella Collina

segretaria generale Cgil Imola