La Cgil aderisce alla campagna “io accolgo”

Quarantadue tra associazioni, enti e sindacati presentano una campagna per dare una risposta alle politiche restrittive del governo e del parlamento sui migranti: “Diamo voce alla maggioranza silenziosa che vuole accoglienza e solidarietà”…

MANIFESTO DELLA CAMPAGNA “IO ACCOLGO”

Le politiche fortemente restrittive adottate dal Governo e dal Parlamento italiano nei confronti dei richiedenti asilo e dei migranti mettono a rischio i principi affermati dalla nostra Costituzione e dalle Convenzioni internazionali e producono conseguenze negative sull’intera società italiana.

Per questa ragione, gli enti, le organizzazioni della società civile e i sindacati lanciano la campagna “Io accolgo” e invitano tutti coloro che condividono i valori dell’accoglienza, della solidarietà e dell’integrazione ad aderire e partecipare attivamente alla campagna, come singoli/e cittadini/e o come organizzazioni/enti,

PER AFFERMARE CHE:

  • vogliamo vivere in un mondo che non sia fondato sull’odio e sulla paura, ma sulla solidarietà, sull’uguaglianza e sulla libertà, dove a tutti gli esseri umani, a prescindere dal colore della pelle, dalla religione e dalla provenienza, siano riconosciuti pari dignità ed eguali diritti;

  • i diritti fondamentali delle persone, sanciti dalla Costituzione Italiana e dal diritto europeo ed internazionale, devono essere tutelati dalle leggi dello Stato;

  • escludere e discriminare i cittadini stranieri non produce maggiore sicurezza per gli italiani, ma aumenta la marginalità sociale e produce una erosione dello Stato di diritto, della democrazia e della coesione sociale nel nostro Paese;

  • per contrastare le condizioni di povertà e disagio nella società italiana, servono politiche efficaci ed inclusive per il lavoro, la casa, la salute, la sicurezza climatica e ambientale e l’istruzione capaci di promuovere benessere e pari opportunità per tutti coloro che vivono in questo Paese;

  • i cittadini stranieri che vivono e lavorano in Italia sono una ricchezza per questo Paese, dal punto di vista economico, sociale e culturale, così come i milioni di cittadini italiani emigrati nel mondo per cercare lavoro e un futuro migliore hanno contribuito e contribuiscono alla crescita dei Paesi in cui sono stati accolti;

E PER CHIEDERE DUNQUE CHE:

l’Unione Europea affronti la questione migratoria tutelando i diritti fondamentali sui quali essa si fonda e nel rispetto del principio di solidarietà tra gli Stati membri: è urgente che si stabilisca un programma efficace di ricerca e salvataggio in mare a livello europeo, che si ponga fine alle politiche volte ad impedire l’ingresso in Europa delle persone bisognose di protezione, e che venga adottato un sistema per un’equa distribuzione dei richiedenti asilo tra i diversi Stati dell’UE;

  • i nostri porti siano aperti ad accogliere i naufraghi, che più nessuno sia lasciato a morire in mare e che cessino immediatamente gli interventi finalizzati a riportare in Libia uomini, donne e bambini che fuggono dalle torture nei centri di detenzione libici e da guerre, dittature e povertà estrema nei loro Paesi d’origine;

  • si prevedano canali di ingresso regolari, in modo che le persone non siano più costrette ad affidarsi ai trafficanti e a rischiare la vita nel tentativo di entrare in Europa, e si introducano forme di regolarizzazione su base individuale dei cittadini stranieri già radicati nel nostro Paese, come previsto dalla proposta di legge di iniziativa popolare “Ero Straniero”;

  • siano garantiti un’accoglienza dignitosa e percorsi di inclusione efficaci alle persone che chiedono asilo all’Italia, attraverso reti territoriali di accoglienza e inclusione gestite dagli Enti locali e dalla società civile, riconoscendo il valore e l’impegno di lavoratori/lavoratrici e volontari/e: non vogliamo più vedere persone costrette a lasciare i centri d’accoglienza e abbandonate per strada, o lasciate per anni in strutture di grandi dimensioni e prive di servizi fondamentali come i corsi di italiano, l’orientamento lavorativo e la mediazione interculturale;

  • sia data effettiva attuazione al diritto d’asilo previsto dalla Costituzione Italiana e vengano modificate le norme in base a cui le autorità competenti non danno la residenza ai richiedenti asilo e rifiutano il permesso di soggiorno a decine di migliaia di persone che vivono sul nostro territorio, tra cui anche cittadini stranieri che lavorano regolarmente e persone in condizioni di vulnerabilità, condannandole all’emarginazione ed allo sfruttamento;

  • siano contrastati con ogni mezzo le violenze e le discriminazioni razziste e xenofobe e i discorsi d’odio che sempre più spesso colpiscono coloro che appartengono ad una minoranza;

  • sia riconosciuta la cittadinanza italiana ai bambini che nascono e crescono in Italia, affinché possano partecipare pienamente alla vita politica, economica e sociale e sentirsi appartenenti a pieno titolo a questo Paese;

  • sia rilanciata una politica estera e di cooperazione allo sviluppo, escludendo ogni accordo per l’esternalizzazione delle frontiere, in modo da promuovere la pace e i diritti umani e ridurre le disuguaglianze nel mondo, affinché le persone non siano più costrette a lasciare il proprio Paese per fuggire da conflitti, regimi autoritari e condizioni di vita insostenibili, che spesso gli stessi Stati europei hanno contribuito a creare.