Incontro su mafia e legalità con Giovanni Impastato, venerdì 11 gennaio

Venerdì 11 gennaio, alle ore 20.30 presso la sala delle Stagioni, in via Emilia 25 a Imola, la Cgil di Imola organizza un incontro sulla legalità e la lotta alle mafie. Interverranno Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso a soli 30 anni dalla mafia il 9 maggio del 1978, e Enzo Ciconte, storico della criminalità organizzata dell’Università di Roma Tre…

 

Giovanni Impastato

Venerdì 11 gennaio, alle ore 20.30 presso la sala delle Stagioni, in via Emilia 25 a Imola, la Cgil di Imola organizza un incontro sulla legalità e la lotta alle mafie. Interverranno Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso a soli 30 anni dalla mafia il 9 maggio del 1978 per aver denunciato ad alta voce, attraverso Radio Aut, le attività criminali che imperversavano nel suo paese, Cinisi, e Enzo Ciconte, storico della criminalità organizzata dell’Università di Roma Tre.

La figura di Peppino Impastato è stata raccontata nel film “I cento passi”, che erano la distanza che separava la casa di Peppino Impastato da quella del mafioso Gaetano Badalamenti che ne ordinò l’uccisione: il suo corpo fu dilaniato da una carica di tritolo posta sui binari della ferrovia.

Enzo Ciconte

Dopo la sua morte, ne ha raccolto l’eredità il fratello Giovanni che con impegno diffonde la cultura della legalità soprattutto tra i giovani ai quali chiede di non voltarsi dall’altra parte, di ribellarsi alla mafia, di denunciarla e di non cedere nell’omertà.

L’incontro sarà coordinato da Valerio Zanotti, direttore di Leggilanotizia.it

Peppino Impastato

«Questo incontro prosegue il nostro impegno verso i temi della mafia e la legalità, già affrontati lo scorso settembre durante la festa della Cgil – spiega Elisabetta Marchetti, Segretaria della Cgil di Imola -. Un impegno che si concretizzerà anche nella campagna di raccolta firme “Io riattivo il lavoro”, una legge di iniziativa popolare promossa dalla Cgil e da altre associazioni (tra le quali Libera, Arci, Acli, Legacoop), per trasformare le aziende confiscate alla mafia in opportunità di lavoro legale e dignitoso».