Il governo non conferma il fondo taglia tasse

Il Governo ha deciso di non utilizzare le maggiori entrate dalla lotta all’evasione fiscale per abbassare il carico di tasse a chi le paga puntualmente tutti i mesi…

Il Governo ha deciso di non utilizzare le maggiori entrate dalla lotta all’evasione fiscale per abbassare il carico di tasse a chi le paga puntualmente tutti i mesi. Un’occasione mancata che aumenterà ancora di più le disuguaglianze e la sfiducia verso la parola equità. La necessità era quella di avviare forme straordinarie di riequilibrio fiscale attraverso l’abbassamento deciso della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, anche attraverso l’adozione di una vera tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze. Oltre all’arretramento dei diritti e della condizione di milioni di lavoratori e lavoratrici nel nostro Paese, continuano ad aumentare tasse e prezzi.

Inoltre il Governo aveva annunciato che avrebbe ridotto la precarietà, ma con la riforma proposta continueranno ad esserci tutte le 46 tipologie contrattuali precarie, non si estendono gli ammortizzatori, ma al contrario si riducono a chi ne aveva diritto e non si estendono a chi non era tutelato.

«In una situazione dove ogni giorno misuriamo la distanza tra le condizioni delle persone e le politiche messe in campo dal Governo – commenta Elisabetta Marchetti, Segretaria della Cgil di Imola- ribadiamo che è un errore praticare il rigore non diminuendo la pesante tassazione sui lavoratori e pensionati che pagano fino all’ultimo centesimo le tasse. Alla vigilia del pagamento dell’IMU sarebbe stato un segnale importante confermare che le maggiori entrate derivanti dall’evasione fiscale fossero finalizzate a diminuire la pressione fiscale sui redditi da lavoro e da pensione. E questo in assenza di segnali sul sostegno al lavoro. Ancora una volta si fa di tutto per non introdurre una patrimoniale sulle grandi ricchezze, una scelta che conferma una politica forte con i deboli e debole con i forti>>

Anche per questo motivo la Cgil continua la mobilitazione, nell’ambito delle 16 ore di sciopero proclamate dalla Cgil nazionale. Nei luoghi di lavoro proseguono le assemblee in preparazione dello sciopero generale territoriale indetto per venerdì 20 aprile per 4 ore (per i turnisti le ultime 4 ore del turno, salvo diverse indicazioni delle categorie o delle Rsu). Lo sciopero è esteso a tutta la giornata, o intero turno di lavoro, per i seguenti settori: sanità pubblica privata, pubblico impiego, scuola pubblica e privata, bancari, edilizia, ceramica, poste, telecomunicazioni, igiene ambientale, case di riposo private, coop sociali.

Alle ore 9 è previsto un concentramento nel piazzale del Rirò, in via Selice, da cui partirà un corteo fino al piazzale Finlane (ex Cognetex), dove verso le 10.30 si terrà la manifestazione.

Leggi la tabella con gli esempi dell’incidenza dell’Imu nei Comuni del Circondario 

Nota: per un refuso nella tabella non compare il Comune di Medicina, che applica sull’abitazione principale l’aliquota del 5 per mille come il Comune di Castel San Pietro.