I primi due giorni di DAD, tra difficoltà di connessionee senza permessi straordinari per i genitori

I primi due giorni di didattica a distanza si sono scontrati con una serie di problematiche che vanno dalla mancanza dei permessi straordinari per i genitori, alle difficoltà di connessione causate da reti scolastiche internet inadeguate.

Come sindacati abbiamo espresso le nostre obiezioni prima dell’uscita dell’ordinanza, spiegando alla Regione le difficoltà che avrebbero avuto i genitori in queste due settimane di sospensione delle attività didattiche. La normativa scaduta il 31/12/2020 prevedeva permessi per i genitori con figli al di sotto dei 14 anni in DAD, al 50% della retribuzione, ma la Legge di stabilità 2021 ha variato questi criteri mantenendo i permessi per le sole classi seconde e terze secondarie delle zone rosse e per alunni con handicap in tutto il territorio nazionale.

Nel nostro circondario i genitori si trovano così a doversi organizzare da un giorno all’altro, ricorrendo, per chi può, all’aiuto del nonni. Un controsenso: si mettono a rischio contagio persone fragili per età anagrafica perché non si danno alternative alle famiglie. E chi non può neppure contare su una rete di sostegno familiare e ha esaurito ferie, permessi e congedi parentali non sa come affrontare queste settimane di chiusura delle scuole. Senza dimenticare che anche le lavoratrici e i lavoratori in smartworking sono in difficoltà, non riuscendo contemporaneamente a lavorare e seguire nella DAD i figli, soprattutto quelli in età da primaria.

I collegamenti, infatti, non sono sempre sono immediati, soprattutto se si verificano problemi di connessione nelle reti scolastiche, come quelli che ci sono stati segnalati in questi due primi giorni di Dad che hanno impedito lo svolgimento delle lezioni on line per diverse classi.

Come organizzazioni sindacali abbiamo chiesto al governo di ripristinare urgentemente i permessi straordinari per permettere alle lavoratrici e ai lavoratori con figli con meno di 14 anni di astenersi dal lavoro, a causa della sospensione delle attività didattiche in presenza, per tutti gli ordini di scuola, per tutte le zone a prescindere dal colore del territorio.

Inoltre, in seguito alla notizia della volontà della regione Emilia Romagna di vaccinare in via prioritaria il personale scolastico, tra i più colpiti in questa ondata, abbiamo chiesto alle amministrazioni locali che sia monitorato costantemente l’andamento dei contagi nei servizi 0-6 anni e di essere aggiornati rispetto alle tempistiche di vaccinazione del personale.

Sottolineiamo la necessità che i tempi previsti per la vaccinazione non siano differenziati rispetto alla tipologia del datore di lavoro (pubblici o privati) ma che tengano conto del fatto che vengono svolti servizi analoghi, che comportano i medesimi rischi professionali. Da tenere in considerazione anche il personale di aziende esterne, di supporto nelle scuole, impiegato nei servizi quali pulizie e refezione scolastica.

Mirella Collina – Cgil Imola
Davide Baroncini – FLC Cgil Imola
Maurizio Serra – FP Cgil Imola