Flai-Cgil Imola, rieletta la segretaria generale Liviana Giannotti

Martedì 18 febbraio, al centro sociale “La Stalla”, si è svolto il VI congresso della Flai-Cgil di Imola, il sindacato dei lavoratori dell’agroindustria, che si è concluso con la rielezione dell’attuale segretaria generale Liviana Giannotti…

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Liviana Giannotti, segretaria Flai-Cgil Imola

Martedì 18 febbraio, al centro sociale “La Stalla”, si è svolto il VI congresso della Flai-Cgil di Imola, il sindacato dei lavoratori dell’agroindustria, che si è concluso con la rielezione dell’attuale segretaria generale Liviana Giannotti.

Un settore che negli ultimi anni continua a registrare una marcata precarizzazione dei rapporti di lavoro. Dai dati rilevati dall’Osservatorio Flai, che saranno presentati nel corso del congresso, emerge il calo della percentuale dei lavoratori occupati più di 150 giornate l’anno e aumenta quella relativa alla fascia tra le 50 e le 100 giornate.

“Purtroppo anche il numero dei lavoratori occupati meno di 50 giornate l’anno si mantiene alto – sottolinea Giannotti – e questo significa non avere diritti basilari, come le indennità di maternità e disoccupazione”.

Nei comuni del circondario imolese (esclusa Medicina), complessivamente i lavoratori iscritti agli elenchi anagrafici dell’Inps impiegati durante la stagione agricola 2012 sono stati 3.036, in crescita rispetto ai 2.882 del 2011. Si registra un lento ritorno degli italiani nel settore, dai 931 del 2010 si è passati ai 980 del 2012. “Iniziano ad aumentare i disoccupati italiani che cercano un lavoro in agricoltura – spiega Giannotti – ma sono frenati dalla mancanza di stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Va sottolineato inoltre che non sono stati attivati corsi di formazione ad hoc, ad esempio per la potatura o la conduzione dei mezzi agricoli, quindi chi prima lavorava in altri settori non ha modo di acquisire le competenze necessarie per un lavoro agricolo”.

Con la chiusura dell’azienda Montrone di Dozza e il licenziamento dei 12 addetti, si può affermare che non esiste più sul territorio il comparto suinicolo, benché la vendita di carne suina stia tenendo rispetto a quella bovina che registra un calo. “La crisi dei consumi si è fatta sentire anche nei panifici-pasticceria – sottolinea la segretaria della Flai – e lo scorso anno in alcuni casi è stato necessario richiedere la cassa integrazione in deroga. Per ora, invece, le cooperative agricole hanno riconfermato l’occupazione e anche nel caso della storica Tre Spighe, chi l’ha rilevata, la Cesac di Conselice, fortunatamente ha riassorbito i 60 addetti, tra avventizi e fissi. Per quanto riguarda invece il settore vitivinicolo si sperava negli investimenti che erano stati annunciati da Terremerse e Colli Imolesi, che avrebbero dovuto portare ad un aumento degli addetti, cosa che purtroppo non è accaduta”.

Nel territorio imolese non si registrano sacche di lavoro nero, ma piuttosto grigio. “Sono numerosi i casi in cui ci accorgiamo che non vengono conteggiate le giornate effettivamente lavorate oppure che l’inquadramento professionale, da cui deriva la retribuzione, non corrisponde alle effettive mansioni che questi lavoratori svolgono, come prevedrebbe la contrattazione nazionale e provinciale – sottolinea Giannotti –. Purtroppo non vi è la consapevolezza di quali siano i diritti che spettano, come il Tfr che molto spesso non viene neppure pagato. Per questo motivo l’obiettivo della Flai è avvicinarsi ancora di più a questi lavoratori, estendendo le permanenze sul territorio, per arrivare nel maggior numero di aziende agricole”.