CGIL: alta adesione allo sciopero generale del 6 maggio e piazza Matteotti gremita

A Imola straordinario risultato dello sciopero generale e della manifestazione territoriale del 6 maggio…

E’ stata alta l’adesione allo sciopero di questa mattina indetto dalla Cgil contro le politiche economiche e sociali del Governo e contro gli accordi separati. In occasione dello sciopero a Imola è stata organizzata una manifestazione alla quale hanno partecipato alcune migliaia di persone che hanno gremito Piazza Matteotti con striscioni, cartelli e palloni colorati. E’ stata certamente la più grande manifestazione territoriale della Cgil degli ultimi anni.

Una manifestazione nella quale, dopo l’intervento di apertura della Segretaria generale della Camera del lavoro territoriale Elisabetta Marchetti, si sono alternati interventi di lavoratori e lavoratrici (Maria Morgante delegata della Wegaplast, Monica Giannetta delegata del commercio, Daniele Lucchi delegato metalmeccanico dell’Hydrocontrol, gli insegnanti Roberta Zannoni, Lorena Minardi e Alberto Farolfi), pensionati (Silvano Santi), studenti (Rosanna Santoro e Giulia Barelli),  rappresentante del Comitato referendario acqua pubblica (Antonella Caranese) e del Comitato primo marzo (Olawale Oladejo). Ha concluso la mattinata l’intervento di Cesare Melloni della segreteria regionale della Cgil.

Dai primi dati a disposizione (quelli definitivi si avranno solo tra domani e lunedì) l’adesione allo sciopero è stata alta in tutti i settori, con percentuali anche dell’80/90% in alcune aziende come la Coop Adriatica di Imola e Coop di Castel San Pietro, Coop 3Elle, Hydrocontrol, Wegaplast, Officina Meccanica Dozzese, Fotocromo, Cims, Arcese, Ilpo (adesione al 100%), Cooperativa Trasporti (adesione al 100%), Camst tavola amica (che ha chiuso la sede), Site (chiusa la sede), Coop via Turati  (chiusa la sede), Coop Reno di Casalfiumanese  (chiusa la sede), l’Ipercoop Leonardo (aperto solo fino alle 13 e chiuso tutto il pomeriggio). Adesioni del 70% alla Cedir e del 50% nella cooperazione meccanica, Cooperativa Ceramica, Fornace  Wienberger (primo turno e giornaliero), Hera spa, e Cerim.

 Adesione altissima anche nel pubblico impiego, nelle scuole comunali infanzia e nidi 10 chiusure su 14 scuole, totale adesione nei Comune di Mordano e di Dozza, 60% Comune di Castel San Pietro, alta adesione anche negli altri Comuni, i cui dati non sono ancora disponibili in quanto molto personale ha aderito allo sciopero. Nell’Ausl chiuso il laboratorio analisi chiuso e adesioni al 100% nei reparti Hospice, Lungodegenza, Geriatria, Ottorino.

 Nel settore scolastico statale al momento sono disponibili i dati parziali di 11 istituti su 16 dell’intero Circondario Imolese. Nel personale docente della Scuola statale dell’infanzia l’adesione è stata del 65% con punte del 100% all’IC7 (Sante Zennaro), elementari 46% con punte del 83% dell’IC6 e il 77% alla Direzione Didattica di Castel San Pietro Terme, medie 37% con punte dell’80% dell’Istituto Comprensivo di Borgo Tossignano, superiori 27% con punte del 32% al Paolini-Cassiano. Personale non docente oltre il 45% (con intere segreterie chiuse) con punte del 77% alla direzione didattica di Castel San Pietro e il 65% all’Alberghetti.

Plessi scolastici statali interamente chiusi: elementare Pulicari, materna San Prospero, elementare Mordano e Bubano, elementare Rubri, materna Ponticelli, elementare Sasso Morelli, Media Castel del Rio, materna Castel Guelfo, materna Toscanella. A Castel San Pietro: elementare Sassatelli, Albertazzi, Don Milani, materna Don Milani.

 «E’ una grande giornata per la parte del Paese che non si rassegna e non china la testa – ha dichiarato all’apertura della manifestazione Elisabetta Marchetti, Segretaria generale della Cgil imolese –. Cambiare si può e si deve, per questo siamo in piazza. Chiediamo interventi urgenti e straordinari a sostegno dell’occupazione, per ridurre la tassazione sui lavoratori dipendenti e pensionati, contro i tagli alla scuola e alla pubblica amministrazione. Sono sempre più numerosi i lavoratori, i pensionati e i giovani che non esitano a mobilitarsi, consapevoli delle gravi conseguenze che i provvedimenti del Governo in questi 36 mesi hanno avuto sul nostro sistema sociale ed occupazionale.»

 Imola, 6 maggio 2011