Call center, firma la petizione per la clausola sociale

In caso di cambio di appalto, i lavoratori manterranno le condizione economiche e normative precedenti, garantendo così la piena occupazione e il mantenimento dei diritti acquisiti. Firma anche tu per far approvare senza modifiche l’emendamento…

call-center-clausola-socialeLa Commissione “Ambiente e Lavori Pubblici” della Camera dei deputati ha approvato il maxi emendamento al DDL “Appalti” al cui interno è stato inserito il “comma 7bis” che introduce per legge la clausola sociale nei cambi di appalto dei Call Center.

On line la PETIZIONE lanciata da SLC CGIL per sostenere l’approvazione il 12 ottobre dell’emendamento sul cambio di appalto nei call center.

Siamo di fronte ad una svolta molto importante per  i lavoratori e le lavoratrici di un settore che conta più 90 mila addetti che, attraverso l’applicazione della clausola sociale in materia di cambio di appalto, seguiranno la commessa passando nell’azienda che si è aggiudicata il nuovo appalto, mantenendo le condizione economiche e normative precedenti, garantendo così la piena occupazione e il mantenimento dei diritti acquisiti.

Questo importantissimo traguardo è stato raggiunto  anche grazie alla lotta dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Emilia Romagna che sin dall’inizio hanno sostenuto questa vertenza attraverso la massiccia partecipazione a due scioperi nazionali e alla notte bianca dei call center.

La Slc Cgil e la Cgil dell’Emilia Romagna ritengono questa clausola una norma di civiltà, in linea con le politiche di inclusione che la Cgil sta esercitando in tutti i settori. Slc Cgil e Cgil dell’Emilia Romagna chiedono ai Parlamentari eletti sul territorio il massimo impegno per far si che questo emendamento, una volta approdato in aula, venga votato in tempi brevi e senza nessuna modifica.

Il testo dell’emendamento 7-bis. In caso di successione di imprese nel contratto di appalto con il medesimo committente e per la medesima attività di Call Center, il rapporto di lavoro continua con l’appaltatore subentrante, salvaguardando i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali ed aziendali vigenti alla data del trasferimento. In assenza di disciplina collettiva, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con proprio decreto, adottato sentite le organizzazioni datoriali e sindacali, definisce i criteri generali per l’attuazione del presente comma. Le amministrazioni pubbliche e le imprese pubbliche o private che intendono stipulare un contratto d’appalto per servizi di Call Center devono darne comunicazione preventiva alle rappresentanze sindacali aziendali e alle strutture territoriali delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale.