Il 25 novembre spettacolo teatrale e presidio per dire basta alla violenza sulle donne

Lunedì 25 novembre, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Trama di Terre, Udi, Cgil e Spi-Cgil invitano ad assistere allo spettacolo «Marcella o dell’uccisione dell’anima» e a partecipare al presidio in piazza Matteotti…

4 Imola locandina digitaleLunedì 25 novembre, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Trama di Terre, Udi, Cgil e Spi-Cgil invitano ad assistere allo spettacolo «Marcella o dell’uccisione dell’anima», portato in scena dalla Compagnia teatrale «I Barbariciridicoli» di Ottani (Nuoro).

Il monologo, scritto da Tino Belloni e Valentina Loche, che ne è anche l’interprete, affronta il tema quanto mai attuale della violenza sulle donne all’interno del rapporto di coppia, raccontando il percorso di maturazione e presa di coscienza di una donna e la sua estrema difficoltà a intraprendere un tragitto verso un futuro di emancipazione e di libertà. Lo spettacolo, che ha il patrocinio della Regione Sardegna, del Comune di Imola e della Banca di Sardegna, si terrà alle ore 20.30 nella sala Mariele Ventre di Palazzo Monsignani,in via Emilia 69 a Imola.

Prima dello spettacolo teatrale, Trama di terre, Udi, Coordinamento donne Cgil e Spi, Seacoop, associazione Per le donne hanno organizzato un presidio in piazza Matteotti a Imola alle ore 18 per un confronto che permetta di individuare insieme i punti di azione concreta per dire basta alle violenze fisiche, psicologiche e verbali consumate ogni giorno sulle donne e per rivendicare l’attuazione di politiche che le proteggano.

I centri antiviolenza e le associazioni delle donne del territorio chiedono di essere maggiormente coinvolti nelle sedi di decisione e di determinazione delle politiche di prevenzione e contrasto della violenza di genere. La violenza sulle donne non è un problema di ordine pubblico e non è un’emergenza, ma un fenomeno profondamente radicato e strutturale all’interno della società, che la recente legge 119 (ex decreto 93 sul femminicidio) non basta a risolvere.