12 dicembre, sciopero generale nazionale Cgil e Uil: corteo e manifestazione a Imola

Venerdì 12 dicembre sciopero generale nazionale proclamato da Cgil e Uil per l’intera giornata lavorativa, o turno di lavoro, per tutti i lavoratori pubblici e privati. A Imola si terrà un corteo, che partirà alle ore 9.30 dal piazzale Giovanni dalle Bande Nere (davanti alla Rocca, concentramento ore 9) per arrivare in piazza Matteotti, dove interverranno i rappresentanti sindacali territoriali e regionali di Cgil e Uil…

manifesto definitivo-page-001Lo slogan scelto da Cgil e Uil per lo sciopero generale nazionale di venerdì 12 dicembre è “Così non va!” per esprimere contrarietà circa le scelte del Governo e sostenere le proposte sindacali in merito alla riforma della Pubblica Amministrazione, Jobs Act, Legge di Stabilità e Politica economica.

Lo sciopero è stato indetto per l’intera giornata lavorativa, o turno di lavoro, per tutti i lavoratori pubblici e privati.

A Imola si terrà un corteo, che partirà alle ore 9.30 dal piazzale Giovanni dalle Bande Nere (davanti alla Rocca, concentramento ore 9) per arrivare in piazza Matteotti, dove interverranno i rappresentanti sindacali territoriali e regionali di Cgil e Uil.

«I dati diffusi nei giorni scorsi dall’Istat ci consegnano un nuovo allarmante record storico – afferma Paolo Stefani, segretario generale della Camera del lavoro imolese -. Il tasso disoccupazione ha raggiunto il 13,2%, vale a dire oltre 3,5 milioni di disoccupati, soprattutto giovani, a cui si aggiunge un esercito di rassegnati che ormai un lavoro non lo cerca neppure più. I dati invece forniti dal presidente del Consiglio, secondo cui il numero degli occupati sta crescendo, non tengono alcun conto della durata delle assunzioni, che paradossale potrebbero anche celare un solo giorno lavorativo. Si tratta di una presa in giro che non fa altro che moltiplicare la sfiducia che cresce nei confronti di questo governo degli annunci, che con i suoi provvedimenti, a partire dal Jobs Act, continua a colpire i lavoratori senza chiedere nulla alle imprese. Senza un “Piano del Lavoro” il Paese è destinato a non ripartire. La Cgil da tempo ha presentato proposte concrete per creare posti di lavoro, individuando anche dove prendere le risorse, proposte sulle quali però il Governo si ostina a non volersi confrontare».