Fermiamo le guerre in Medio Oriente: presidio in piazza Matteotti a Imola sabato 21 aprile

E’ fissato per sabato 21 aprile, dalle ore 10, in piazza Matteotti a Imola il presidio di Cgil Cisl Uil a sostegno dell’appello della Rete per la Pace, a cui le tre organizzazioni sindacali aderiscono insieme a diverse associazioni, che sono state invitate a prendere parte all’iniziativa territoriale…

E’ fissato per sabato 21 aprile, dalle ore 10, in piazza Matteotti a Imola il presidio di Cgil Cisl Uil a sostegno dell’appello della Rete per la Pace, a cui le tre organizzazioni sindacali aderiscono insieme a diverse associazioni, che sono state invitate a prendere parte all’iniziativa territoriale.

«Sosteniamo con forza l’appello della Rete della Pace – spiegano Cgil Cisl Uil territoriali – lanciato all’indomani dell’escalation militare in Siria, ennesimo capitolo di una guerra che dura da troppi anni. Vogliamo ribadire il principio sancito dall’articolo 11 della nostra Costituzione: l’Italia ripudia la guerra. Tutti hanno il diritto ad una vita dignitosa e in pace e gli organismi internazionali hanno il dovere di tutelare i civili che stanno stanno subendo le atrocità delle guerre in Medio Oriente».

APPELLO DELLA RETE PER LA PACE

Cessate il fuoco! Fermiamo le guerre in Medio Oriente
Da troppo tempo si muore in Siria, in Palestina, in Libia, in Egitto, in Iraq, nello Yemen, nella regione a maggioranza curda … il Medio Oriente ed il Mediterraneo si stanno trasformando in un immenso campo di battaglia. Ora il rischio della deflagrazione di un conflitto che coinvolga le super potenze mondiali è reale. Le conseguenze possono essere tragiche ed inimmaginabili.
Milioni di persone, in tutto il mondo, di tutte le culture e religioni, stanno dicendo: “Basta guerre, basta morti, basta sofferenze”. E noi con loro.
Guerre producono guerre, le cui vittime sono le popolazioni civili, oppresse e private dei propri diritti fondamentali, primo fra tutti il diritto alla vita.
Vanno fermate le armi, bloccate le vendite a chi è in guerra. Ora, subito. Va fatto rispettare il diritto internazionale: è la sola condizione per proteggere la popolazione civile, fermare l’oppressione e l’occupazione, attivare la mediazione tra le parti in conflitto.
Non si può più attendere e rinviare decisioni e responsabilità. Il limite è superato da tempo. Ora, subito, bisogna aiutare le vittime, curare i feriti, soccorrere chi fugge dall’orrore. Poi bisognerà punire i responsabili, riconoscere alle popolazioni i loro diritti e sostenerle nel percorso democratico, civile, di liberazione.
Noi ci rivolgiamo all’Unione Europea che deve prendere un’azione politica forte di pacificazione coerente con principi e valori fissati nel Trattato, nella Carta Europea dei Diritti Umani, negli Accordi e nelle Convenzioni internazionali. L’Unione Europea faccia da mediazione e riporti al dialogo gli Stati Uniti e la Russia.
Chiediamo al nostro paese di essere protagonista di pace, di mettere in atto il “ripudio della guerra” non concedendo le basi per operazioni militari e di avviare una politica di pace nel Mediterraneo. Nessuno deve sentirsi impotente. Questo è il momento per tutti di agire per la riconciliazione.
Noi faremo la nostra parte, con le campagne per il disarmo, con gli interventi civili di pace, con la diplomazia dal basso, con il sostegno a chi opera per la pace anche dentro ai conflitti, per dare voce a chi crede ancora nella fratellanza e nella nonviolenza.
Ora, subito.
Rete della Pace