Pensioni e diritti logorati, lo Spi è sceso in piazza

La legge di bilancio è inadeguata a far fronte alla situazione insostenibile di tante famiglie. Per questo dal 28 al 31 ottobre lo Spi Cgil è stato nelle piazze, per denunciare le problematiche economiche e sociali delle persone e degli anziani, ormai stanchi di vedere diminuire il loro potere di acquisto.

Potere logorato da un fisco ingiusto (circa il 90% dell’Irpef di questo paese viene pagato dai pensionati e dai lavoratori dipendenti), da una inflazione in crescita, dal lavoro sempre più precario dei nostri figli e dei nostri nipoti. Logorato dal costo della Sanità privata, che costringe tanti anziani a rinunciare anche alle cure più urgenti, dal costo famigliare della “Non autosufficienza” (la legge n. 33 approvata a marzo dello scorso anno si è presto rivelata una bella scatola priva degli investimenti necessari).

Tutto ciò evidenzia, insieme alla scarsa partecipazione al voto e alle varie “riforme” degli ultimi tempi (Autonomia Differenziata, rischio di Premierato, DDL sicurezza, modifiche alla Giustizia del Ministro Nordio), la crisi che la nostra democrazia sta attraversando.

Al centro della mobilitazione l’idea che il modello di società e di sviluppo deve essere cambiato secondo i principi base della nostra Costituzione, antifascista e democratica, nata dalla lotta di Resistenza. Il 30 ottobre le compagne e i compagni dello Spi Cgil Imola hanno partecipato alla manifestazione di Bologna, per rivendicare diritti da troppo tempo ignorati.