Il fascismo cadde il 25 luglio 1943. Benito Mussolini venne esautorato dal Gran Consiglio del Fascismo e subito dopo deposto dal re Vittorio Emanuele III, che ne ordinò l’arresto.
I fratelli Cervi, appresa la notizia, si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta. Caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine, pronti a distribuirla alla gente del paese. Un grande giorno di festa, un sospiro di sollievo in attesa della democrazia tanto sofferta che comunque e purtroppo si fece attendere ancora per altri durissimi anni.
«Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo, ma la più bella parlata è stata quella della pasta asciutta in bollore…»
dirà in seguito Alcide Cervi
È così che la “pastasciutta antifascista divenne un simbolo della Resistenza, un simbolo di democrazia e di libertà. Una festa che si ripropone in tantissime città, non solo dell’Emilia Romagna, ma in tutto il Paese.
Dal 2013 viene organizzata anche a Ponticelli dove vi aspettiamo il 25 luglio:
a partire dalle ore 19 con l’apertura dello stand gastronomico.
Alle 19.30 corteo e posa corona al monumento dei caduti in piazza a Ponticelli; ore 20.15 saluto di Gabrio Salieri, presidente Anpi Imola, a seguire interventi di Beatrice Poli, sindaca di Casalfiumanese e di Marco Panieri, sindaco di Imola;
alle 21 PIER LUIGI BERSANI dialoga con RAFFAELE DONINI, assessore regionale alla Sanità e autore del libro “Il Servizio Sanitario Nazionale – una storia da continuare”.
