Enti locali e Asp, una contrattazione che non decolla

La contrattazione prevista dal CCNL Funzioni Locali 2016-2018 per arrivare alla sottoscrizione dei contratti integrativi nei Comuni afferenti al Circondario Imolese (con l’esclusione di Medicina), nel Nuovo Circondario Imolese e nell’Asp del Nuovo Circondario Imolese non procede con la necessaria celerità…

La contrattazione prevista dal CCNL Funzioni Locali 2016-2018 per arrivare alla sottoscrizione dei contratti integrativi nei Comuni afferenti al Circondario Imolese (con l’esclusione di Medicina), nel Nuovo Circondario Imolese e nell’Asp del Nuovo Circondario Imolese non procede con la necessaria celerità.

Secondo le indicazioni contenute nel documento sottoscritto in Prefettura nell’agosto scorso, gli incontri sono stati calendarizzati, ma fino ad ora non si è ancora entrati nel vivo del confronto, in quanto non sono ancora disponibili tutti gli elementi necessari a svolgere una contrattazione di merito. E quando si contrattano risorse destinate alle persone che si rappresentano occorre essere molto precisi. Inoltre, se non si conclude il percorso con la sottoscrizione dei contratti integrativi entro l’anno, le lavoratrici e i lavoratori di tutti questi Enti avranno una importante perdita economica.

I lavoratori hanno visto finalmente retribuita la produttività che si basava su atti già sottoscritti nel 2018, ma stanno aspettando dall’inizio dell’anno la retribuzione di altre parti di salario accessorio, per erogare le quali, è necessaria la sottoscrizione del contratto integrativo decentrato di Ente. Per provare ad ovviare a questo ritardo riproporremo alle Amministrazioni il pagamento di un acconto, così da rispondere almeno in parte alle aspettative delle lavoratrici e lavoratori. In una prima occasione, di fronte a questa richiesta, c’è stato un secco no da parte della rappresentanza dei datori di lavoro.

L’Ufficio Personale Associato sta già producendo uno sforzo rilevante per rendere possibile la contrattazione: ma questa vicenda ha fatto “esplodere” quanto già più volte affermato dalle organizzazioni sindacali: è sottorganico e questa situazione ha ripercussioni importanti in frangenti come questo. E tutto questo rallenta anche le altre attività di quell’ufficio: assunzioni in primis. Le volontà politiche devono concretizzarsi puntando al migliore funzionamento degli uffici che passa ovviamente dall’inserimento della dotazione organica necessaria.

Noi abbiamo di fronte al massimo un mese di tempo per potere concludere questa contrattazione, così da adempiere successivamente alle necessarie approvazioni sia in sede tecnica che politica. E lo vogliamo fare affrontando tutti i temi che ci vengono sollecitati dai posti di lavoro in materia di indennità, progetti innovativi, retribuzione delle responsabilità. Il senso di responsabilità fin qui dimostrato dalle lavoratrici e dai lavoratori degli Enti va ripagato con un contratto integrativo e non con un rinvio al prossimo anno. Hanno aspettato con pazienza ma hanno già aspettato troppo.
Il 24 ottobre è il prossimo appuntamento con le rappresentanze dei datori di lavoro: se non avremo ancora tutti gli elementi necessari per potere discutere su come suddividere i fondi destinati alla contrattazione decentrata sarà il segnale che non si potrà più parlare di preoccupazioni, ma di mancanza di volontà di concludere questo percorso che è già in grande ritardo. La parola a quel punto dovrà tornare alle lavoratrici e ai lavoratori per condividere un percorso che debba fare sentire forte e chiara la loro voce.

Maurizio Serra – FP CGIL   
Kenvin Ponzuoli – CISL FP     
Giuseppe Rago – UIL FPL      
Marina Giambi – CSA