Azienda Usl Imola, preoccupazione per il nuovo applicativo Gaac Gestione contabilita e gestione magazzini

Ad oggi ancora oggi nessuno conosce la modalità di funzionamento del nuovo sistema che gestisce tutto quello che si rende necessario per l’erogazione dei servizi all’utenza. I codici relativi agli ordini devono ancora essere inseriti e il D-Day è previsto per il giorno 7 gennaio…

L’Azienda Usl di Imola è in fibrillazione per l’avvio del nuovo applicativo GAAC dal mese di gennaio 2019.
Il nuovo applicativo viene utilizzato per la gestione della contabililtà generale dell’azienda, compresi gli acquisti dei materiali necessari al funzionamento dell’Azienda USL, dalla matita, passando per i pannolini, per arrivare alle protesi chirurgiche e farmaci (gestione dei Magazzinni), nonchè i pagamenti fornitori, la fatturazione attiva, pagamenti stipendi dipendenti ed altri rapporti, pagamenti contributi. Si tratta, quindi di un notevole impatto nell’attività gestionale della nostra azienda, tutto quello che si rende necessario per l’erogazione dei servizi all’utenza.
La fibrillazione è legata al fatto che ancora oggi nessuno conosce la modalità di funzionamento del sistema in quanto i codici relativi agli ordini devono ancora essere inseriti e il D-Day è previsto per il giorno 7 gennaio.
Non a caso infatti la partenza è stata rinviata sia dalle due Aziende ferraresi che dalle due Aziende più grandi di Bologna, il S.Orsola e l’Azienda USL.
Partono solo Imola e Rizzoli per le dimensioni che permettono un controllo migliore dei flussi di materiale e, aggiungiamo noi, per la grande duttilità e capacità del personale.
Tutte i reparti stanno accumulando scorte di materiale che in caso di malfunzionamento del sistema informatico possano sopperire alle difficoltà di consegna del magazzino.
Tutto in un contesto, quello della dotazione organica, dove sul sito dell’Azienda alla pagina trasparenza si può, attraverso la lettura del conto annuale, dedurre che in cinque anni il personale amministrativo ha segnato un dato in calo corrispondente a circa 40 persone nel quinquennio 2012- 2017.
Il 20% di personale in meno, senza calo di attività.
Con un età media altissima, problema trasversale anche ai settori tecnici e sanitari, in relazione alla riforma Monti-Fornero che ha reso impossibile il pensionamento.
Non è un caso infatti che in Azienda le ore di straordinario siano arrivate a oltre 70.000 nel singolo anno su un totale di 1400 dipendenti circa.
Mica roba da ridere per gente che ha un età media tra i 55 e i 60 anni.
Auspichiamo che grazie alle lavoratrici ed ai lavoratori della sanità imolese, che ringraziamo, tutto vada a buon fine e che non ci siano blocchi delle forniture ai reparti, ma sapere che 10 giorni prima della partenza ancora mancano alcune parti fondamentali ci preoccupa molto.

FP CGIL Imola