25 Aprile in piazza con Anpi e Papaveri, al via la campagna referendaria Cgil contro la precarietà

Cgil, Fiom e Spi di Imola sostengono l’iniziativa organizzata da Anpi Imola, Anpi Castel Guelfo e dai “Papaveri”, per trascorrere il 25 Aprile in piazza Matteotti a Imola, dalle 17 alle 24, con musica e parole antifasciste.  

La Cgil condivide con l’Anpi una missione: difendere e attuare la nostra Costituzione nata dalla Resistenza e dalla lotta antifascista – spiega Stefano Moni, segretario generale della Camera del Lavoro di Imola -. Per questo motivo siamo uniti nel sostenerci a vicenda in tutte le iniziative di lotta per far vivere i valori della Costituzione, che è la nostra “via maestra” per affermare una società diversa. Di fronte a troppi episodi di apologia del fascismo e disvalori in circolazione, fortunatamente c’è chi avverte l’urgenza di un forte impegno antifascista a difesa della democrazia che vive grazie alla partecipazione attiva. Sempre più giovani, anche nel nostro territorio, hanno deciso di essere di parte per poter agire un cambiamento, di non restare a guardare, di non rassegnarsi ad un futuro di precarietà, diritti erosi e discriminazioni. Di impegnarsi dalla parte giusta, quella che mette al centro la persona, il lavoro, la dignità, i diritti sociali e civili, la pace e il ripudio della guerra, vale a dire i valori costitutivi della nostra Repubblica. Per questo motivo abbiamo accolto con entusiasmo la proposta dei giovani “Papaveri” di sostenere l’organizzazione di un evento il 25 aprile in piazza, saremo al loro fianco nelle prossime iniziative e siamo certi di poter contare su di loro nella mobilitazione che la Cgil sta portando avanti mettendo in campo con tutti gli strumenti a nostra disposizione, compresi i referendum e leggi di iniziativa popolare contro l’autonomia differenziata, il premierato e per abrogare quelle norme che nel corso degli anni hanno colpito i diritti del lavoro”.  

I compagni e le compagne della Camera del Lavoro di Imola saranno presenti il 25 aprile in piazza per lanciare la campagna referendaria e la raccolta firme su quattro quesiti per ridurre la precarietà e garantire più sicurezza negli appalti. Obiettivo 500mila firme necessarie per andare poi al voto nella prossima primavera.