Arcese trasporti, è sciopero

Il blocco degli straordinari, protratto dal 20 luglio ad oggi, e gli scioperi articolati dal 14 al 19 settembre, nell’ultima ora di lavoro per ogni turno, non hanno fatto retrocedere Arcese Trasporti dalla decisione unilaterale di voler affidare la nuova commessa Mercedes Truck ad una società controllata, non rispettando quanto concordato nei verbali di incontro sottoscritti da maggio a luglio 2023 con le organizzazioni sindacali, vale a dire affidare la commessa al personale alle dirette dipendenze di Arcese.
Per questo motivo la Filt-Cgil di Imola ha proclamato sciopero per l’intera giornata di domani, dalle ore 6 alle 22, con presidio dei lavoratori davanti alla sede di Castel San Pietro (via Henry Ford 1), a partire dalle ore 6.

«Nel verbale sottoscritto il 13 giugno 2023 – spiega Dino Parrella, segretario Filt-Cgil Imola – l’Azienda ha dichiarato che per gestire la commessa Mercedes Truck sarebbero state inserite 11 persone (7 operai e 4 impiegati) alle dirette dipendenze di Arcese o in regime di somministrazione. Precisiamo che Arcese, per ragioni di flessibilità in entrata, ha sempre assunto con contratti di somministrazione, che successivamente venivano trasformati a tempo indeterminato. Nel successivo incontro del 20 luglio, l’azienda ci ha comunicato di voler affidare la commessa alla società Red Gloves Srl, controllata interamente dal gruppo Arcese, nata tre anni fa con l’obiettivo di dedicarsi esclusivamente alla fornitura di manodopera nell’ambito di servizi di facchinaggio, movimentazione e logistica. Questa società diventerà quindi di fatto la destinataria complessiva di tutte le commesse future e nulla quindi sarà più commissionato direttamente ad Arcese Trasporti. Questa “controllata”, pur facendo parte del gruppo, possiede una propria autonomia patrimoniale ed organizzativa. I lavoratori eventualmente assunti hanno rapporto esclusivo con Red Gloves Srl, con possibile attivazione di un dumping contrattuale e salariale. Attualmente, infatti, questa realtà non applica nessun contratto di secondo livello. Si prefigura pertanto una separazione dei lavoratori all’interno della stessa realtà, attraverso un processo di frazionamento e una vera e propria frammentazione dei diritti. Red Gloves Srl è una scelta regressiva in quanto rischia di bloccare lo sviluppo del sito di Castel San Pietro, sia in termini di investimenti sia in termini occupazionali, oltre che in termini di mancato fatturato in capo ad Arcese. Chiediamo di rispettare gli accordi e i diritti dei lavoratori».