Liviana Giannotti riletta Segretaria generale Flai Cgil di Imola

Il congresso della Flai Cgil Imola, il sindacato dei lavoratori dell’agroalimentare, ha confermato oggi 10 ottobre Liviana Giannotti come Segretaria generale della categoria con 9 voti favorevoli e una scheda bianca…

Il congresso della Flai Cgil Imola, il sindacato dei lavoratori dell’agroalimentare, ha confermato oggi 10 ottobre Liviana Giannotti come Segretaria generale della categoria con 9 voti favorevoli e una scheda bianca.

L’elezione è avvenuta al termine dei lavori congressuali, a cui sono intervenute anche Antonella De Marco della Flai nazionale e Silvia Guaraldi della Flai regionale.

“Nel nostro territorio – ha evidenziato Giannotti nella sua relazione – assistiamo ad un progressivo accorpamento di settori produttivi. Sempre più di frequente vengono effettuate sinergie fra piccole, medie e grandi aziende, con interscambi di prodotto, al fine di difendersi dalla concorrenza dei mercati esteri e dai prodotti che arrivano sulle nostre tavole a prezzi stracciati. Sinergie che portano spesso ad un efficientamento della produzione, nonchè ad un accesso al credito più facilitato. Ne è un esempio recente la Coop. Cesac (ex Tre Spighe) di Castel Guelfo che è stata assorbita dalla Patfrut con stabilimento a Medicina. Durante la nostra campagna per le disoccupazioni agricole incontriamo tanti lavoratori e ci accorgiamo che moltissimi di loro non conoscono i loro diritti e di conseguenza non li esercitano. Dobbiamo pertanto continuare ed ampliare la nostra azione di informazione e tutela. Negli ultimi anni i rapporti con l’Inps territoriale sono diventati più difficili, perché loro lamentano il calo del personale interno, frutto dei tagli di risorse agli Enti, ma noi nel frattempo subiamo lunghe attese nelle liquidazioni delle disoccupazioni agricole e degli assegni familiari. Ormai, e non solo a Imola, con le disoccupazioni agricole si comincia a gennaio con la compilazione della domanda e si finisce verso novembre fra controlli sui pagamenti, inoltro di uno stesso documento più volte all’Inps e attese di mesi prima di vedersi riconoscere quello che è un loro diritto”.