Il film documentario “Paura non abbiamo” nei cinema dell’Emilia-Romagna dal 2 maggio

Due proiezioni del film documentario “Paura non abbiamo” Lunedì 8 maggio alle ore 20.45 e alle ore 22.30 a Imola presso la sala BCC Cinema Centrale

Due proiezioni a Imola Lunedì 8 maggio alle ore 20.45 e alle ore 22.30 al Cinema Centrale

Uno sguardo inedito sugli anni Cinquanta, che getta nuova luce sulle ripercussioni in Italia della Guerra Fredda, attraverso le testimonianze dei prigionieri politici che transitarono nell’ex carcere di San Giovanni in Monte a Bologna, oggi Dipartimento di Storia dell’Università.

Partendo dalla storia di Anna e Angela, che l’8 marzo del 1955 furono arrestate davanti alla fabbrica Ducati di Bologna per aver distribuito la mimosa in occasione della Giornata Internazionale della Donna, Paura non abbiamo di Andrea Bacci (Italia, 2017, ’70) racconta le lotte per i diritti delle donne e del lavoro, la repressione poliziesca nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, la solidarietà di un’intera comunità.

Oltre a ricostruire il senso di solidarietà che l’azione collettiva porta in sé, il documentario intreccia i fili della memoria con l’azione contemporanea per i diritti, collegando le radici con il futuro del lavoro.

Il film, impreziosito dalle musiche di Teho Teardo e dalla voce narrante di Camilla Filippi, uscirà nei cinema italiani a partire dal 2 maggio grazie all’ausilio della piattaforma web Movieday.

Il tour in Emilia-Romagna di “Paura non abbiamo” è sostenuto da CGIL ER, SPI ER, FIOM ER, FILCTEM ER, FILLEA ER, Fondazione Argentina Bonetti Altobelli e dalle rispettive strutture provinciali dei territori coinvolti, nell’ambito delle iniziative legate alle celebrazioni del 1 Maggio, Festa Internazionale del Lavoro. Nell’arco del mese di maggio il documentario toccherà Modena e Ravenna (2 maggio), Bologna (4 maggio), Imola (8 maggio), Faenza (10 maggio), Parma (16), Rimini (23), Piacenza (25), Forlì (29), Ferrara e Reggio Emilia (30).

Attraverso un minuzioso lavoro di ricostruzione basato su rari documenti d’archivio, il documentario intreccia i racconti carcerari alla narrazione dell’attivismo politico di cui le donne furono protagoniste, nel più ampio contesto della repressione anticomunista e antisindacale nell’Italia degli anni Cinquanta.

L’opera di Andrea Bacci si avvale di un vasto patrimonio fotografico costituito da oltre 250 fotografie d’epoca, la maggior parte delle quali inedite, provenienti dall’archivio dell’Unione Donne in Italia di Bologna, dall’Archivio Storico Sindacale Paolo Pedrelli, dalla Fondazione Cineteca di Bologna, dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, dall’Archivio Fotografico dell’Università di Bologna, dall’archivio della Fondazione del Monte.