Cooperativa Ceramica d’Imola, annunciata la chiusura dello stabilimento di Casalfiumanese e confermati 370 esuberi strutturali

Chiusura dello stabilimento di Casalfiumanese e trasferimento dei lavoratori negli altri stabilimenti; confermati 370 esuberi strutturali in tutto il gruppo; recupero efficienza con un pieno utilizzo impianti a regime già a partire da aprile 2014; interventi sui magazzini per accorciare la rotazione dei prodotti e diminuire i costi gestione; conferma dei soli investimenti già previsti per il 2014. Questi i punti del nuovo Piano industriale 2014-2016 illustrato da Cooperativa Ceramica d’Imola al Coordinamento RSU ed alle Segreterie FILCTEM FEMCA UILTEC nell’incontro tenutosi oggi, venerdì 29 novembre…

coopceramicaChiusura dello stabilimento di Casalfiumanese e trasferimento dei lavoratori negli altri stabilimenti; confermati 370 esuberi strutturali in tutto il gruppo;  recupero efficienza con un pieno utilizzo impianti a regime già a partire da aprile 2014; interventi sui magazzini per accorciare la rotazione dei prodotti e diminuire i costi gestione;  conferma dei soli investimenti già previsti per il 2014.

Questi sostanzialmente i punti del nuovo Piano industriale 2014-2016 illustrato al Coordinamento RSU ed alle Segreterie FILCTEM FEMCA UILTEC nell’incontro tenutosi oggi, venerdì 29 novembre,  con Cooperativa Ceramica d’Imola.

Un Piano che, secondo l’azienda, deve servire a rimettere in assetto il gruppo e consentire di riprendere efficienza e redditività; il piano prevede la razionalizzazione degli stabilimenti al fine di far funzionare appieno linee ed impianti già da aprile del 2014. Ciò consentirà di non fare più fermate lunghe e dal 2015 di produrre per 47 settimane.

Il Piano, da tempo chiesto dal sindacato, è finalmente arrivato ma con contenuti che rappresentano un durissimo colpo per l’economia della vallata del Santerno e che confermano la gravità della situazione occupazionale; questo nonostante l’azienda abbia confermato l’impegno a non avviare licenziamenti.

Il giudizio del coordinamento sindacale è il seguente:

1- La chiusura di Casale (che va comunque ulteriormente discussa) prevede il trasferimento delle produzioni su Borgo, Faenza ed Imola ma non risolve la criticità di 2 dei 3 stabilimenti di Correcchio che vedranno così ripartire a pieno regime solo l’Alta Gamma.

2- Anche gli interventi per continuare ad alleggerire il magazzino sono importanti perché consentono di recuperare risorse immobilizzate, ma il piano è carente rispetto a misure ed investimenti per migliorare la logistica e le funzioni di servizio al cliente, per nuovi prodotti e maggiore penetrazione sui nuovi mercati. Per il 2014 sono stati confermati importanti investimenti su Borgo Tossignano che ne aumenteranno la capacità produttiva, ma per il 2015/16 in tutto il gruppo sono previsti solo investimenti di mantenimento.

3- Saranno poi da chiarire numeri e strumenti per la gestione degli esuberi. Per quanto riguarda il coordinamento sindacale serve tempo e vanno usati tutti gli strumenti come già sottoscritto negli accordi. L’azienda ha confermato l’impegno a non avviare licenziamenti ed ha dichiarato che nel piano sono previste le risorse per continuare a sostenere, anche per il prossimo anno, un programma di incentivi all’esodo volontario ed azioni per accompagnare la ricollocazione al lavoro fuori dall’azienda con progetti di formazione e stages lavorativi presso imprese del comprensorio. Il coordinamento ha ribadito che servono ammortizzatori sociali ed ha calendarizzato con l’azienda incontri per la ripresa della trattativa sulla riduzione degli orari.

Nei prossimi giorni saranno programmate le assemblee in tutti gli stabilimenti per illustrare e fare le valutazioni del piano industriale e per decidere le iniziative da prendere; intanto il Coordinamento Sindacale ha deciso di chiedere incontri con tutti i sindaci e le istituzioni