Giovedì 24 ottobre, a partire dalle ore 9.30, si terrà l’Assemblea generale della Fiom Cgil di Imola, aperta alle cittadine e ai cittadini, dedicata al tema «Pari opportunità: non solo “roba” da donne».
La discussione sarà introdotta e stimolata dallo spettacolo teatrale “Dita di Dama”, interpretato da Laura Pozone, che con Massimiliano Loizzi ha curato adattamento e regia dall’omonimo romanzo di Chiara Ingrao. Un monologo che narra, con un tocco di comicità, la storia di Maria entrata in fabbrica a 18 anni, nel 1969, e tra ritmi massacranti, scioperi, amori e ribellioni ci accompagna nell’Italia dello Statuto dei Lavoratori.
Una storia lontana negli anni, ma quantomai attuale. Cambia il lavoro, ma non cambia l’aspirazione di ogni lavoratrice e lavoratore di un futuro migliore.
«La rappresentazione teatrale – commenta Stefano Moni, segretario generale Fiom Cgil Imola – ci offre gli spunti per la discussione che intavoleremo nel pomeriggio sulla condizione femminile nel mondo del lavoro, le lotte ancora necessarie per difendere i diritti conquistati negli anni e per eliminare le disparità di trattamento tra uomini e donne, a partire da quella retributiva. Per cambiare dobbiamo utilizzare uno strumento che abbiamo, la contrattazione, a tutti i livelli, per cambiare la normativa nel mercato del lavoro e per conquistare condizioni migliorative in ogni posto di lavoro».
Il programma della giornata:
ore 9.30 apertura lavori
ore 10.00 inizio spettacolo Dita di Dama (ingresso libero)
ore 12.30 pausa pranzo
ore 14.00 tavola rotonda con:
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Francesca Re David – segretaria generale Fiom Cgil nazionale
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Laura Pozone – attrice e regista
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Elisa Cancellieri – dirigente Cgil, ex lavoratrice Voxson
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Mirella Collina – segretaria generale Cgil Imola
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coordina Stefano Moni – segretario generale Fiom Cgil Imola
DITA DI DAMA
“Operaia. Era bastata quella parola a farle crollare il mondo addosso.”
La storia di Francesca e Maria, due amiche, cresciute insieme nello stesso cortile della periferia romana. Una sogna un futuro da veterinaria, l’altra di continuare a studiare. Ma a diciotto anni si ritrovano, costrette dai padri una a studiare legge, l’altra a lavorare in fabbrica.
Siamo nel 1969, l’autunno caldo. Attraverso gli occhi di Maria scopriamo la nuova vita sua e delle altre operaie, sempre in bilico tra il comico e il drammatico, tra il commovente e l’entusiasmante. Il cottimo, la bolla, la paletta, i marcatempo. E poi gli scioperi, la stira, il consiglio di fabbrica. E ancora sullo sfondo l’Italia che cambia, da Piazza Fontana alla legge sul divorzio, lo Statuto dei lavoratori, le ribellioni in famiglia.
Maria, da timida e impacciata ragazzina in fabbrica proprio non ci voleva stare, con quella puzza di pasta calda che ogni sera provava a cacciare via nel nuovo lusso del bagnoschiuma, si trasforma in “una tosta”, “una con le palle”, sguardo fisso e faccia decisa quando parla alle assemblee; ma rischia così di perdere il suo amato Peppe.
Gli anni delle lotte operaie, raccontati non attraverso lo “stereotipo” della violenza, della tensione e del piombo, ma con una storia di formazione d’amore e amicizia, tutta al femminile, che indaga percorsi di libertà e dignità che sfidano tuttora il nostro grigio presente.