Personale non sufficiente nel reparto di Medicina dell’ospedale di Imola: la Fp Cgil chiede una soluzione urgente

La Funzione Pubblica Cgil ha inviato una lettera aperta al direttore generale dell’Ausl di Imola nella quale segnala la grave situazione in cui si trova l’Unità operativa di Medicina di Imola (6° piano)…

La Funzione Pubblica Cgil ha inviato una lettera aperta al direttore generale dell’Ausl di Imola nella quale segnala la grave situazione in cui si trova l’Unità operativa di Medicina dell’ospedale di Imola (6° piano).

«Già nella primavera scorsa avevamo segnalato la problematica in atto, ossia che non erano state sostituite le gravidanze – spiega Mirella Collina, segretaria della Fp-Cgil di Imola -. Con il passare del tempo la situazione si è ulteriormente aggravata e adesso l’Unità di Medicina si ritrova non solo con le gravidanze non sostituite, ma soprattutto con le pesanti assenze nell’organico di base: manca il quinto diurnista in Medicina 1, un diurnista per compensare i riposi, un diurnista h 6, mancano le 5 sostituzioni previste e a ciò si aggiungono le malattie normali. Ora il personale effettua continui rientri e un turno a 4. Tutto questo in un reparto che prevede un settore con alta intensità di cura, con 10 letti dedicati, ma in realtà con un numero nettamente superiore di pazienti ricoverati. Inoltre, nell’Unità Operativa di Medicina è presente un settore dedicato alla ‘STROKE UNIT’, con pazienti provenienti dalla semi-intensiva rianimazione. Pazienti, quindi, con una gestione assistenziale decisamente più complessa. Riteniamo poco credibile e anche ipocrita vantarsi sulla stampa dell’efficienza dell’Unità Operativa di Medicina, elogiandone l’avanzato sistema organizzativo quando poi manca il personale per dare questo tipo di servizio. Allo stato attuale, viste le poche risorse, la Medicina sesto piano potrebbe garantire solamente la bassa intensità di cura. Come Funzione Pubblica Cgil riteniamo indispensabile che Lei si faccia carico di questo grave problema perché gli operatori non possono garantire ulteriore sovraccarico di lavoro, assumendo personale e per il tempo necessario per le assunzioni con la chiusura di posti letto. Chiediamo una sua soluzione urgente, entro venerdì. Nel caso non vi sia risposta in tal senso ci attiveremo per eventuali azioni di lotta».