Cooperative metalmeccaniche, accordo per il rinnovo del contratto nazionale

La Fiom dà un giudizio positivo sull’intesa raggiunta, che conferma gli elementi normativi specifici, allarga diritti, va oltre l’inflazione nel suo costo complessivo, struttura e recepisce il percorso democratico nel Contratto nazionale, richiesta da sempre centrale per la nostra Organizzazione…

Nella serata del 26 gennaio a Roma si è raggiunta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro per gli addetti delle aziende cooperative metalmeccaniche.

Un’importante ipotesi di accordo che nel territorio imolese coinvolge quasi 2.500 lavoratori e soci lavoratori con le due più grandi e significative imprese cooperative del nostro paese, Sacmi e Cefla. Proprio per questo al tavolo, nelle rispettive delegazioni nazionali, erano presenti i responsabili aziendali di Cefla e Sacmi,  nonché la Fiom territoriale rappresentata  dal segretario generale, Stefano Pedini, e dalle Rsu, Luigi Barbieri (Cefla) e Marco Fabbri (Sacmi).

L’ipotesi di accordo, che verrà illustrata nelle assemblee nei luoghi di lavoro, sarà sottoposta al voto vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori il 22, 23 e 24 febbraio.

In particolare, l’ipotesi di accordo sottoscritta prevede:

– una nuova normativa sulla formazione continua come diritto individuale, con 24 ore e 300 euro per ogni lavoratore nel triennio contrattuale;

– la conferma del ruolo della Rsu nella contrattazione degli orari di lavoro;

– l’utilizzo dei congedi parentali per maternità e paternità a ore con la conferma della norme sui permessi della L.104;

– la sanità integrativa al sistema pubblico, con 156 euro annui a totale carico dell’impresa cooperativa, allargata ai lavoratori a tempo determinato, in disoccupazione e ai familiari;

– un innalzamento al 2% del contributo per la previdenza integrativa Cooperlavoro a carico dell’azienda;

– l’introduzione, anche nel Ccnl, di una quota di aumenti defiscalizzati attraverso il welfare, come elemento aggiuntivo alla difesa del potere d’acquisto per un totale di 450 euro nel triennio;

– una struttura sperimentale sul salario con la rivalutazione annua dei minimi – con erogazione dal mese di giugno – sulla base dell’inflazione reale;

– il totale di tutto questo porta ad un aumento salariale nel triennio prevedibile, derivante dall’inflazione, pari a 51,7 euro mensili, al quale vanno aggiunti 7,69 euro di aumento sulla previdenza, 12 sulla sanità, 13,6 di welfare, per un totale di 85 euro mensili che arrivano a 92,68 con la quota per il diritto alla formazione continua;

– una una tantum di 80 euro erogata a marzo 2017.

Per la Fiom di Imola quanto realizzato, se pur dopo un anno di incontri e trattive, è indubbiamente una conferma delle positive relazioni sindacali, costruite a partire dal nostro territorio, con le associazioni cooperative. Rapporti che ci hanno permesso di confermare fin da subito, rispetto a quanto avvenuto nel contratto di Federmeccanica (contratto di riferimento nel settore metalmeccanico) il valore dello stesso contratto, la sua autorità salariale con il riconoscimento all’aumento per tutti i lavoratori e la conferma dei due livelli contrattuali, quello nazionale e quello aziendale.

Diamo un giudizio positivo sull’intesa raggiunta, che conferma gli elementi normativi specifici, allarga diritti, va oltre l’inflazione nel suo costo complessivo, struttura e recepisce il percorso democratico nel Contratto nazionale, richiesta da sempre centrale per la nostra Organizzazione.