Cassa in deroga, presidio a Roma il 22 luglio

Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato una giornata di mobilitazione unitaria nazionale a Roma il prossimo 22 luglio con presidio davanti a Montecitorio per ribadire ancora una volta che è sempre più urgente avere una risposta dal governo sul finanziamento degli ammortizzatori e una riforma che consegni agli ammortizzatori il carattere universale…

imageCgil, Cisl e Uil hanno proclamato una giornata di mobilitazione unitaria nazionale a Roma il prossimo 22 luglio con presidio davanti a Montecitorio e gli interventi dei Segretari Generali nazionali per ribadire ancora una volta che è sempre più urgente avere una risposta dal governo sul finanziamento degli ammortizzatori e una riforma che consegni agli ammortizzatori il carattere universale.

Sono 32.000 i lavoratori in Emilia Romagna colpiti dal mese di gennaio dalla mancata copertura finanziaria da parte del governo. Interessati dal finanziamento della cassa in deroga vi sono anche i dipendenti della Cooperativa Ceramica di Imola che ne hanno fatto ricorso per i primi tre mesi del 2014, ma ancora aspettano la delibera del Governo per il pagamento.

“Molti dei 1500 lavoratori coinvolti – spiega Katia Regelli, segretaria generale della Filctem-Cgil di Imola – hanno usufruito del patto territoriale con gli istituti di credito che hanno anticipato loro la cassa. Il rischio è che se non si procede ad uno sblocco delle risorse siano costretti a restituire quanto percepito in questi tre mesi dalle banche”.
La cassa integrazione in deroga in Cooperativa Ceramica era iniziata l’8 agosto 2013 e terminata a fine marzo. Il pagamento da parte dell’Inps è avvenuto fino al 31 dicembre 2013. “Ancora oggi – prosegue Regelli – ci sono ancora 400 esuberi, quindi la situazione rimane a dir poco critica e si sta ricorrendo alla cassa ordinaria anticipata dall’azienda. Teniamo anche conto che ci sono lavoratori di piccole aziende che aspettano ancora il saldo di periodi di cassa del 2013. Per questo motivo è importante partecipare al presidio de 22 luglio a Roma. Non possiamo permettere che i lavoratori vengano privati delle tutele necessarie senza alcuna alternativa e condannarli alla disoccupazione”.