Arcese Trasporti, scontro sull’integrativo

Per chiedere il rinnovo del contratto integrativo aziendale, la Filt-Cgil e la Uil-Trasporti di Imola ieri hanno comunicato ad Arcese Trasporti l’intenzione di proclamare scioperi articolati a partire dal lunedì 28 luglio fino al 1° agosto. L’azienda, sempre ieri 24 luglio, ha risposto minacciando di rifiutare «l’intera prestazione lavorativa della giornata, mettendo conseguentemente in libertà i lavoratori», che in pratica equivarrebbe ad una serrata, illegittima per legge…

filtPer chiedere il rinnovo del contratto integrativo aziendale scaduto il 31 dicembre 2013, la Filt-Cgil e la Uil-Trasporti di Imola ieri hanno comunicato ad Arcese Trasporti l’intenzione di proclamare  scioperi articolati a partire dal lunedì 28 luglio fino al 1° agosto, che si aggiungono al blocco degli straordinari attivo da lunedì 21 luglio. L’azienda, sempre ieri 24 luglio, ha risposto minacciando di rifiutare «l’intera prestazione lavorativa della giornata, mettendo conseguentemente in libertà i lavoratori», che in pratica equivarrebbe ad una serrata, illegittima per legge.

«Troviamo inaccettabile la posizione dell’azienda che sta tentando pesantemente di intervenire  sullo sciopero ed intimorire i lavoratori – afferma Franco Mingotti della Filt-Cgil di Imola –. Risponderemo a questa comunicazione, qualora attuata, nelle modalità consentite dalla legge. Contestiamo ad Arcese l’intenzione di aumentare le mansioni affidate a lavoratori esterni e diminuire quelle assegnate ai dipendenti diretti, confinandoli a due soli business, Ford e Volvo. Questo determina una forte esterinalizzazione su tutte le restanti attività e qualora la crisi colpisse questi due settori sarebbe preclusa ogni forma di mobilità interna e quindi si metterebbe fortemente a rischio l’organico aziendale di magazzino, passato da 86 a 76 lavoratori in un paio di anni. Si tratta di un numero insufficiente a garantire lo svolgimento delle normali attività lavorative giornaliere. L’azienda però rifiuta di procedere ad ulteriori assunzioni, preferendo ricorre all’esternalizzazione, che coinvolge all’incirca una trentina di addetti, perchè questo le consente di ottenere una maggiore flessibilità di orario».