8 Marzo in direzione ostinata e contraria: in piazza contro ogni violenza sulle donne


L’8 marzo organizzeremo in città una critical mass femminista e un presidio di donne antifasciste, antirazziste e antisessiste perché:

– di continuo vengono uccise donne e gli assassini sono uomini. Sappiamo che la violenza maschile non ha colore, né religione, né nazionalità, ma appartiene sempre ad un solo genere. Lo sappiamo perché ogni giorno viviamo la violenza sulla nostra pelle. Siamo stanche di contare le donne ammazzate.

– i femminicidi non c’entrano con le migrazioni: eppure il femminicidio di Pamela Mastropietro viene considerato solo perché funzionale ad alimentare l’odio razziale, come dimostrano gli attacchi verbali di molti politici.

– lo Stato italiano, invece di attivare politiche migratorie di accoglienza strutturata, attraverso la politica del ministro Minniti permette e finanzia campi di prigionia in Libia, nei quali le donne subiscono violenze di ogni tipo. Tutto ciò è assurdo e inaccettabile: infatti non viene applicata la Convenzione di Istanbul, a cui anche l’Italia aderisce, che obbliga a riconoscere la violenza subita dalle richiedenti asilo come una forma di persecuzione basata sul genere. Per le donne è previsto il diritto al non-respingimento nei Paesi dove la loro vita potrebbe essere in pericolo o dove potrebbero essere “esposte al rischio di violenze, trattamenti o pene inumane e degradanti in quanto donne”.

– se l’Italia continua a negare lo status alle donne richiedenti asilo le espone a una spirale di abbandono e violenze, nei casi estremi fino alla morte, come è successo a Becky Moses: morta a Rosarno tra le fiamme di un campo nel quale aveva trovato l’unico rifugio possibile dopo un diniego da parte della prefettura che non ha applicato il diritto al non-respingimento. Si rende evidente l’inadeguatezza di quasi tutti i partiti sul tema dell’immigrazione.

– è molto grave quello che è successo a Macerata dopo la sparatoria di un fascioleghista: dove lo stesso ministro Minniti non sa far altro che dichiarare di aver previsto raid fascisti come questo. Riteniamo ancor più grave, nella dilagante cecità rispetto al pericolo neofascista, negare un diritto costituzionale tentando di bloccare una manifestazione antifascista. Per noi è prioritario combattere il fascismo che ha rialzato la testa e che è alla radice del razzismo e del sessismo.

– noi vogliamo continuare a combattere ogni giorno tutti i fondamentalismi e i terrorismi che si scatenano contro il nostro diritto di autodeterminazione: ci opponiamo al patriarcato che si fonda su dogmi tradizionali e religiosi di controllo sul corpo delle donne.

– NON STAREMO CHIUSE IN CASA, dove in gran parte si consuma la violenza sulle donne, MA saremo TUTTE IN PIAZZA chiedendo A GRAN VOCE CHE VENGA RAFFORZATO un sistema di sostegno concreto che creda alle donne e faciliti il nostro percorso di uscita dalla violenza maschile, affinché i femminicidi annunciati come quello di Antonietta Gargiulo e le sue figlie possano essere evitati.

– VOGLIAMO INOLTRE MANIFESTARE LA NOSTRA SOLIDARIETA’ AL MOVIMENTO DELLE DONNE DEL ROJAVA E ALLE RESISTENTI DI AFRIN, affinché finisca l’aggressione militare dello Stato Islamico e l’invasione turca.

Per tutte queste ragioni sosteniamo lo sciopero mondiale femminista dell’8 marzo e scendiamo in piazza contro ogni violenza sulle donne.

 

Le donne di Trama di Terre
Le donne della CGIL
Udi
Le donne di Potere al Popolo
Le donne di Imola Antifascista